Sindaci no slot: dove sono in Italia

Abbiamo una slot machine ogni 143 abitanti. In Toscana taglio dell'Irap agli esercizi che rinunciano al gioco d'azzardo

Sindaci no slot dove sono in Italia

Anche in Italia, dove purtroppo il gioco d’azzardo è molto diffuso, esistono amministrazioni comunali e regioni dove i cosiddetti sindaci no slot, ed i governatori, incentivano gli esercizi che rinunciano a queste attività. A fronte di un record europeo di una slot machine ogni 143 abitanti, abbiamo anche comuni dove si cerca di fermare tali “macchine mangiasoldi” o regioni, come la Toscana, che abbassano l’Irap ai locali pronti a rinunciare alle entrate del gioco d’azzardo.

SINDACI NO SLOT

Diversi sono i comuni, ed i relativi sindaci, ad avere sottoscritto, a partire dal 2013, il “Manifesto dei Sindaci per la legalità contro il gioco d’azzardo” promosso e portato avanti dalla Scuola delle Buone Pratiche. Uno dei primi documenti ad aver costituito un segnale forte e chiaro contro la dipendenza dal gioco d’azzardo da parte delle amministrazioni. Da allora, in diverse città del Piemonte, della Lombardia, dell’Umbria, dell’Emilia Romagna, il gioco d’azzardo è diminuito grazie alle iniziative poste in essere dai primi cittadini, ma la strada è ancora lunga. Secondo i dati riportati nel Libro Blu del 2022 dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, la spesa in gioco da parte degli italiani sarebbe superiore ai 20,3 miliardi di euro (più 31,56% rispetto al 2021).

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Sindaci no slot dove sono in Italia

PAVIA

Risultati soddisfacenti contro il gioco d’azzardo sono stati conseguiti, ad esempio, dall’amministrazione del Comune di Pavia, città un tempo considerata la regina delle capitali dell’Azzardo. Qui, negli ultimi anni, si è realizzata una importante campagna di sensibilizzazione e di contrasto alla ludopatia attraverso iniziative più o meno originali. Grazie, in particolare, ai sindaci Alessandro Cattaneo (fino al 2014), e Massimo Depaoli, in carica fino al 2019. A Depaoli si deve la firma dell’ordinanza che obbliga a tenere spente le slot per 16 ore al giorno. Il comune ha dato inoltre vita al progetto “Quartieri no slot“, per spingere gli esercenti ad eliminare le slot machine dai propri locali non attraverso l’erogazione di contributi (strategia che in passato non ha dato molti frutti), bensì attraverso l’organizzazione di eventi finalizzati a diffondere la cultura del gioco sano.

Con il coinvolgimento di scuole, parrocchie, associazioni, ha lanciato una campagna di “sostituzione” del gioco d’azzardo con passatempi decisamente più etici, come campionati di briscola, partire di pallacanestro, esibizioni di danza e di atletica, giochi di ruolo. Il tutto, proprio all’interno dei locali che hanno deciso di liberarsi dalle slot. Nel corso degli anni, ha anche dato vita ad un percorso di formazione e informazione in materia di dipendenze e gioco d’azzardo rivolte agli insegnanti, ai genitori, agli amministratori locali, agli assistenti sociali, alla polizia locale ed agli amministratori di sostegno.

SARONNO

La Lombardia è la regione italiana nella quale si gioca di più d’azzardo. Tra gli esempi di lotta a quest’ultimo rientra quello del sindaco della città di Saronno, che ha aderito, come molti altri comuni della regione, al progetto GAP 2.0 per la prevenzione e il contrasto delle dipendenze da gioco d’azzardo. Tra le iniziative messe in atto a tale scopo, la realizzazione di alcuni mini spot e di due spettacoli teatrali che hanno avuto come fine quello di aumentare la consapevolezza riguardo i rischi derivanti da questa attività, e di offrire spunti di riflessione in merito, specie per ciò che concerne la sofferenza e l’annientamento provocati non solo in chi ne è dipendente, ma anche in chi lo circonda. Perché sì, i danni del gioco d’azzardo sono enormi, e colpiscono i più deboli, i giovani, le coppie e le famiglie più fragili.

SIRACUSA

Anche la Sicilia, in particolare Siracusa, grazie al sindaco Francesco Italia insediatosi nel 2018, ha aderito al sopra citato manifesto. Grazie all’ordinanza n. 63/2018, ha adottato un provvedimento per contrastare il fenomeno della ludopatia nella città. Cosa prevede? La limitazione degli orari di esercizio dell’attività di sala gioco e di utilizzo delle slot. Il divieto di apertura di esercizi per il gioco lecito o l’istallazione dei suddetti apparecchi a meno di 500 metri da “luoghi sensibili” come scuole, luoghi di culto, centri di aggregazione sociale, centri giovanili, etc. Sanzioni, in caso di violazione dell’ordinanza, a partire da un minimo di 100 euro fino ad un massimo di 500.

Sindaci no slot dove sono in Italia

IN TOSCANA RIDUZIONE IRAP

In Toscana è stata varata già nel 2014 una legge regionale che assegna uno sconto dell’Irap a tutti i locali che rinunciano alle entrate del gioco d’azzardo, diventando gambling free. Il taglio è dello 0,50 per cento; chi invece installa nuove macchinette per il gioco d’azzardo, deve versare un’addizionale Irap dello 0,3.

QUANTE SLOT IN ITALIA?

Fino al 2020 – così come riporta l’Espresso – si poteva sapere quante slot machine erano installate presso ciascun comune. A partire da tale anno, i Monopoli non forniscono più questa tipologia di informazioni agli enti di ricerca. Tuttavia, un dato è certo: nel 2015 le slot machine in Italia erano 420mila. Negli anni successivi, si è cercato di ridurre tale numero a 250.000, ma i dati disponibili a riguardo sono insufficienti per confermare se la cifra sia effettivamente diminuita.

Un dato incoraggiante in tal senso, ma limitatamente alla regione del Friuli Venezia Giulia, ce lo fornisce una ricerca condotta dal Dipartimento di Scienze economiche e statistiche dell’Università degli Studi di Udine, che si è occupata di analizzare l’evoluzione delle slot machine tra il 2015 ed il 2022. Da questa è emerso che il loro numero all’inizio dell’indagine era pari 8.294. Nel 2022 era, invece, 4.695. Di contro, però, un articolo uscito su La Stampa nel maggio 2023 afferma che, sebbene a livello nazionale il numero delle macchinette sia diminuito dell’1,4%, in Piemonte queste sarebbero invece aumentate. A provarlo, uno studio dell’Asl secondo il quale nella regione ci sarebbero 51 apparecchi ogni 10 mila abitanti contro i 46,6 censiti tre anni prima.

Bene, ma chi controlla le slot machine in Italia? Tale compito è affidato alla già citata Agenzia delle dogane e dei Monopoli. Un’autorità regolatoria, così come si legge sul sito ufficiale, di vigilanza e di controllo, con poteri anche sanzionatori, nel campo – tra gli altri – del Gioco pubblico.

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