Rho: la capitale italiana del gioco d’azzardo. Un giocatore incallito per ogni famiglia della zona

Di fronte a numeri spaventosi e allo spreco di vite e soldi, gli unici a muoversi, nel silenzio dello Stato, sono gli enti locali. E le associazioni di volontariato. Con un progetto coraggioso

Un fiume di denaro sprecato. E prima ancora di vite sprecate. Il gioco d’azzardo sta travolgendo una parte della popolazione italiana che tra il vizio e l’aggrapparsi a una futile speranza si lascia sempre più sedurre da una vera e propria dipendenza. Come dimostra il caso di Rho, il comune lombardo, considerato la capitale del gioco d’azzardo in Italia.

RHO CAPITALE DEL GIOCO D’AZZARDO

I numeri sono spaventosi. Su una popolazione di circa 50 mila abitanti, a Rho, in Lombardia, il gioco d’azzardo ufficiale (poi bisogna aggiungere i dati del “nero”) raccoglie ogni anno scommesse per oltre 110 milioni di euro. I giocatori incalliti sono 19.600, cioè uno ogni famiglia. Di questi, circa 600 sono già considerati, attraverso la rete di assistenza sanitaria sul territorio, dipendenti del gioco d’azzardo a tutti gli effetti. Ma appena 76 persone, quasi nessuno rispetto all’entità del fenomeno, si sono rivolte alle strutture sul territorio per curare la dipendenza dal gioco d’azzardo.

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PATTO NON GIOCHIAMOCI IL FUTURO

Mentre da parte dello Stato non arrivano segnali significativi per contenere il gioco d’azzardo, che vale poco meno di 12 miliardi di euro di entrate fiscali, ed esplodono le scommesse online (più 36 per cento nel 2021 rispetto all’anno precedente), le uniche azioni concrete arrivano dalle comunità locali. Così a Rho si è fornata un’alleanza con istituzioni, a partire dal comune, associazioni, imprese, sindacati, e pubblici esercenti per cercare di contenere il fiume in piena del gioco d’azzardo. Il titolo del progetto è «Non giochiamoci il futuro», e tra l’atro sono previsti sgravi fiscali per i punti vendita che rinunciano alle slot machine e orari di apertura più brevi per gli esercizi che invece consentono il gioco d’azzardo. Non sappiamo se questo progetto finirà con un’operazione di self-marketing da parte dell’amministrazione comunale, ma almeno qualcosa si inizia a muovere di fronte allo scempio di un fenomeno che distrugge intere famiglie.

L’immagine di copertina è tratta dal portale del Comune di Rho

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