Ryanair rende molto difficile e complesso persino il rimborso dovuto dei biglietti per un volo cancellato dalla compagnia. Siamo stati protagonisti di una storia che vi raccontiamo nel dettaglio perché convinti che questa esperienza, con uno spreco enorme di denaro e di tempo, sia condivisa da tanti passeggeri. Partiamo dall’inizio.
A febbraio 2025 acquistiamo un biglietto di andata e ritorno da Venezia Marco Polo a Reggio Calabria con partenza prevista a giugno. Lo facciamo con largo anticipo, in quanto si tratta dell’unica possibilità che abbiamo di pagare il viaggio in aereo a una tariffa accettabile, seguendo le regole più elementari per risparmiare sui biglietti aerei e utilizzando una carta di credito.
Al momento del rientro, il volo viene cancellato dalla compagnia in seguito a uno sciopero, e da quel momento inizia la nostra odissea. Ryanair non è in grado di “proteggere” i suoi viaggiatori, come si dice in gergo tecnico, e di dare loro la possibilità di prendere un altro aereo sulla stessa rotta, e allora scatta il diritto al rimborso pieno del biglietto. Ma qui scopriamo, quasi per caso, che il percorso per riavere i propri soldi è studiato in modo scientifico per rendere il rimborso molto problematico, se non impossibile come in questo caso.
Innanzitutto la compagnia non fa la cosa più semplice, che pure sarebbe suo dovere compiere visto che ha cancellato il volo: restituire i soldi spesi dal passeggero con un banalissimo e velocissimo bonifico sul conto comunicato dal cliente. Al contrario, Ryanair ha studiato bene il meccanismo per “incastrare” i passeggeri, già afflitti dal disagio della cancellazione del volo.
Il rimborso non viene fatto direttamente, ma prevede due tappe. Nella prima i soldi vengono accreditati sul portafoglio del cliente abituale presente sul loro sito. A quel punto il cliente ha due possibilità: acquistare un nuovo biglietto Ryanair e vedere l’importo da rimborsare sottratto alla cifra da pagare, oppure chiedere la conversione del credito, al momento virtuale, in un accredito, questa volta direttamente sul conto del passeggero. Il trucco del doppio passaggio ha una logica, piuttosto vessatoria per il cliente: se sceglie la prima opzione, infatti, Ryanair non ha perso un euro del biglietto per il volo cancellato e ha solo trasferito l’acquisto su un altro viaggio.
Avendo scelto l’altra soluzione, il trasferimento dei soldi direttamente sul conti, i tempi invece di accorciarsi, si sono allungati, e sono arrivate una serie di incredibili sorprese.
Il problema è sorto quando ci siamo accorti che la carta di credito utilizzata per il pagamento era nel frattempo scaduta. Abbiamo immediatamente contattato Ryanair per comunicare i dati della nuova carta, spiegando la situazione, ma da quel momento è iniziato un rimpallo estenuante tra una chat e l’altra, senza mai avere la possibilità di parlare con un operatore al telefono né ricevere istruzioni chiare su come procedere. Nessuno ci ha spiegato in modo concreto come comunicare i nuovi dati per il rimborso — né il numero della nuova carta, né un IBAN alternativo. Ci siamo trovati in un circolo vizioso, senza supporto efficace e senza riuscire a risolvere un problema in realtà piuttosto semplice. Una trafila davvero frustrante e inaccettabile.
Alla fine, un operatore Ryanair ci ha indicato di rivolgerci direttamente alla banca, sostenendo che la questione poteva essere risolta da loro. Abbiamo quindi contattato Poste Italiane, trattandosi di una carta Postepay. Allo sportello ci è stato detto che, essendo la carta scaduta, l’importo del rimborso non sarebbe mai arrivato e sarebbe automaticamente tornato al mittente. Al telefono, invece, ci è stato suggerito di chiedere alla compagnia aerea un codice specifico per tracciare la transazione e tentare un recupero. Tuttavia, Ryanair si è categoricamente rifiutata di fornirlo.
Il risultato? Nonostante i numerosi tentativi, non siamo riusciti a recuperare il rimborso.
Ryanair, nei propri termini, specifica che i rimborsi vengono effettuati esclusivamente sul metodo di pagamento originario. Ma ci chiediamo: com’è possibile che non esista un’alternativa valida per chi acquista con largo anticipo e, nel frattempo, perde la carta, la vede scadere o subisce un furto? È una situazione tutt’altro che rara, eppure sembra non esistere alcuna soluzione concreta.
Specifichiamo che un’altra passeggera dello stesso volo, con la medesima situazione di carta scaduta, ha ricevuto il rimborso senza problemi, semplicemente perché aveva acquistato il biglietto tramite PayPal. In questo caso PayPal ha ricevuto il rimborso da Ryanair e lo ha automaticamente reindirizzato sulla nuova carta collegata all’account. Chi invece aveva pagato direttamente con carta di credito, come nel nostro caso, si è trovato senza alcuna possibilità concreta di recuperare il proprio denaro.
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