Quando il formaggio fa la muffa, cosa abbastanza frequente specie se ci dimentichiamo della sua presenza in frigorifero, non è detto che bisogna buttarlo. Anzi. Ci sono diverse circostanze nelle quali si può ancora mangiare, senza sprecarlo.
Se la muffa colpisce un formaggio stagionato o duro, basta semplicemente tagliare almeno 2-3 centimetri attorno alla zona ammuffita e tutto il resto è sicuro, in quanto la muffa difficilmente penetra in profondità. Questa regola vale per tutti i formaggi stagionati, ma anche per formaggi duri, come il parmigiano, la grana, il pecorino e l’emmental.
Un secondo e importante caso nel quale i formaggi con la muffa si possono tranquillamente mangiare si riferisce a quelli erborinati, caratterizzati da venature di muffa al loro interno, di solito blu o verdastre, che fanno parte del processo di produzione e sono sicure da mangiare. Il termine viene dal dialetto lombardo “erborin”, che significa prezzemolo: le macchie verdi ricordano proprio il prezzemolo tritato.A questa categoria di formaggi appartengono il gorgonzola, lo stilton, il roquefort, il Bleu d’Auvergne e il Danablu.
Attenzione però: anche i formaggi erborinati non vanno mangiati se la muffa ha un colore rosa, arancione o nero; se l’odore è molto sgradevole e ricorda l’ammoniaca; se la consistenza è diventata viscida.
Infine i formaggi freschi:questi vanno buttati perché la muffa si diffonde facilmente in tutto il formaggio, anche se non si vede e il rischio è pesante considerando le tossine e i batteri che entrano nel nostro corpo. In questa categoria di formaggi rientrano, per esempio, la mozzarella, la ricotta, lo stracchino, la robiola, e il mascarpone
Anche qui un avvertimento molto importante: i formaggi freschi con la muffa non si possono utilizzare neanche per cucinare.
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