Piazza dei Mestieri, dove si insegna ai giovani a non sprecare il talento

Un'antica conceria recuperata è diventata un luogo di aggregazione e interazione, in cui ci si scambiano conoscenze, punti di vista e conoscenze. Un luogo accogliente, dove ragazzi e ragazze imparano un mestiere senza giudizi. Imparando a pensare il futuro e salvandosi dalla marginalità

piazza dei mestieri torino

San Donato, in piemontese San Donà,è un quartiere torinese fatto di villini liberty estoria, passata e recente. Nel Medioevo, per la sua vicinanza con il fiume Dora, fu residenza di elezione di soldati e mercanti, per poi cambiare fisionomia e ospitare la Torino operaia e operosa: officine, ferriere, birrifici, industrie dolciarie. Si narra che il celeberrimo gianduiotto simbolo di Torino, fu prodotto su scala industriale per la prima volta proprio nel quartiere. Ma San Donato non è solo quartiere di braccia:  Guido Gozzano vi soggiornò, per morirci, e molti musicisti classici sono passati per via Cibrario, una delle strade principali del quartiere. E proprio a 3 minuti di passeggiata si trova una piazza speciale, non fisica ma ideale, dove braccia e cervello si incontrano, in un progetto che, dal 2004 anima il quartiere e il tessuto sociale della città.

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PIAZZA DEI MESTIERI TORINO

Una piazza virtuale, che come da tradizione, raccoglie e unisce botteghe e mestieri, un luogo di scambio e sinergie in cui trasferire ai giovani conoscenze e abilità e ricreare quel clima di una volta fatto di scambio e confronto. Destinatari del progetto della Piazza dei Mestieri, animata dall’omonima fondazione, sono proprio i giovani, soprattutto gli adolescenti, i quali nella fascia 14-20 anni rischiano spesso di lasciare la scuola o scivolare verso la marginalità. Ragazzi e ragazze cosiddetti difficili, con minore facilità di inserimento nei meccanismi della vita associata, spesso ansiosi, timidi, insicuri che scelgono di abbandonare la scuola e i percorsi formativi, correndo il rischio di andare a ingrossare le fila dei cosiddetti Neet, i giovani che non studiano né lavorano.
Attraverso l’ascolto, e l’attivazione di laboratori protetti, l’obiettivo è quello di creare un luogo di aggregazione in cui offrire  l’opportunità di valorizzare le proprie capacità, le proprie competenze e nel frattempo, imparare un mestiere, ingrandendo il proprio bagaglio con nuove esperienze e nuovi punti di vista. 

piazza dei mestieri torino

I CORSI DI “PIAZZA DEI MESTIERI”

Partendo dagli antichi settori della gastronomia caratteristici del quartiere: gelateria, pasticceria, dolciaria Nella struttura, una ex conceria in cui lo spazio di circa 7mila metri quadrati è stato recuperato e adattato alla nuova destinazione d’uso, trovano posto un ristorante, un pub, una tipografia, un birrificio artigianale e anche un laboratorio del cioccolato.

Ai suoi allievi, Piazza dei Mestieri insegna come produrre il cioccolato con ingredienti di altissima qualità o la birra con malti biologici e così via. L’offerta formativa è vasta: nei progetti si trovano laboratori di panetteria, cucina, pasticceria, grafica e addirittura corsi di estetica o di coiffeur. Per tacere del recupero degli antichi e sconosciuti mestieri: il falegname, il tornitore, lo stampatore. Tutti quei lavori, insomma, che oggi sembrano insoliti o poco appetibili ma che sono richiestissimi. Completano le opportunità fornite dalla Piazza dei Mestieri, anche due sportelli di orientamento al lavoro e di supporto scolastico, cosa non scontata, se teniamo in considerazione il fatto che molti dei ragazzi e delle ragazze che approdano in via Durandi lo fanno proprio per via di percorsi difficili e incidentati tra i banchi di scuola.

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OPPORTUNITA DELLA  “PIAZZA DEI MESTIERI”

Il progetto gira attorno all’omonima fondazione Piazza dei Mestieri,  in costante dialogo con le istituzioni del territorio, gli enti pubblici, le fondazioni bancarie, le parrocchie, le piccole e grandi imprese e le multinazionali per valorizzare i talenti offrendo loro anche sbocchi lavorativi concreti e attivando continuamente tirocini presso aziende locali che possano continuare a formare gli allievi di questa scuola speciale.

Dal 2014, anno di nascita, ospita ogni anno una media di 550 allievi di età compresa tra i 14 e i 18 anni. Su scala decennale, 80 giovani su 100 hanno trovato occupazione o proseguito la formazione avviata nella piazza virtuale. Un progetto importante, non solo per la prevenzione delle diverse forme di disagio giovanile ma anche per non sprecare le competenze e le capacità dei giovani sostenendoli nella strada verso il futuro.

(Le immagini sono tratte dalla Pagina Facebook di Piazza dei Mestieri)

STORIE DI TALENTO:

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