Orti con rifiuti zero, a Parma gli scarti del verde diventano compost. E le tasse sui rifiuti possono diminuire. Per tutti

Un progetto che coinvolge circa 2mila persone, gli assegnatari degli orti urbani della città emiliana. Obiettivi: eliminare la spazzatura vegetale e riciclare gli scarti delle coltivazioni. Un modello di economia circolare urbana

Scarti del verde che diventano fertilizzanti naturali. In città. Rifiuti che diminuiscono e orti urbani che crescono. In ogni quartiere. Meno tasse sulla spazzatura e più aria pulita. Per tutti. È questa la sintesi del progetto «Orti rifiuti zero», realizzato dal Comune di Parma per azzerare i costi di trasporto e smaltimento dei materiali di scarto degli orti sociali, gestiti direttamente dai cittadini.
L’iniziativa riguarda circa 2000 persone, assegnatarie degli appezzamenti situati nella città emiliana. Ognuna si impegna a gestire i rifiuti vegetali prodotti attraverso il compostaggio, che avviene sul posto. In questo modo si innesca un circolo virtuoso, che si inserisce nel circuito dell’economia circolare, coinvolgendo le associazioni di gestione degli orti e una cooperativa sociale, che si occupa della gestione delle compostiere attraverso la condivisione degli attrezzi (composharing).

ORTI RIFIUTI ZERO PARMA

Gli utenti degli orti sono così incentivati a diffondere i vantaggi del compostaggio verde anche al di fuori del proprio orto, promuovendo l’importanza del riciclo. Gli obiettivi perseguiti dal Comune di Parma sono due:

  • Ridurre al 100% i rifiuti del verde e quelli umidi prodotti negli orti sociali cittadini attraverso una gestione efficiente
  • Favorire la diffusione di una cultura del riciclo virtuoso degli scarti vegetali.

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VANTAGGI DEL PROGETTO ORTI RIFIUTI ZERO DI PARMA

A questi obiettivi, tipici della sostenibilità in versione urbana e vita in città, si aggiunge poi un evidente beneficio sociale del progetto.  Cresce l’idea di condividere, attraverso gruppi e associazioni, gli spazi verdi, sui quali di solito le amministrazioni comunali fanno grande fatica per mancanza di risorse umane e finanziarie. E la condivisione, come insegna la filosofia del Non sprecare, è la porta di accesso alla cura del bene comune, di ciò che appartiene a tutti e che tutti sono chiamati, in qualche modo, a preservare.

COMPOSTAGGIO ORTI RIFIUTI ZERO PARMA

Le piazzole di compostaggio degli «Orti rifiuti zero» sono dotate di contenitori progettati per una differenziazione intelligente dei rifiuti prodotti negli orti. Una volta che gli utenti si recano presso le installazioni, trovano vari scomparti, adibiti a raccogliere in modo separato gli scarti legnosi, da sottoporre a triturazione, e i rifiuti del verde. Le due tipologie vengono poi miscelate ed avviate a compostaggio. Gli scomparti sono progressivamente occupati, per ottenere cumuli di compost a diversi stadi di maturazione. Una volta avvenuto il processo di compostaggio, si ottiene il terriccio che viene periodicamente distribuito in maniera gratuita agli assegnatari degli orti, i quali possono utilizzarlo nei propri terreni.

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ORTI SOCIALI IN ITALIA

 In tutta Italia sta crescendo il fenomeno degli orti sociali. Quindi, il progetto realizzato a Parma può essere replicato anche in altre regioni. Tutti i coltivatori urbani, infatti, si trovano ad avere a che fare con operazioni come la pulizia da materiali estranei, la setacciatura e i rivoltamenti. Esse producono una quantità di rifiuti vegetali non trascurabile, che possono diventare un prezioso fertilizzante naturale.
Attraverso il processo di compostaggio vengono riprodotti in modo artificiale, in condizioni controllate e accelerate, i meccanismi di degenerazione della sostanza organica che avvengono per effetto della flora microbica. Il prodotto di tale procedimento è il compost, chiamato comunemente «terriccio», che viene utilizzato come fertilizzante perché favorisce, in modo naturale, la composizione del suolo. Ciò determina un modello di economia circolare applicabile in qualsiasi comune garantendo un duplice vantaggio: produrre meno rifiuti e gestire in modo efficiente i materiali di scarto gravando meno sui contribuenti. Così a guadagnarci sono davvero tutti.

Il progetto è in concorso per l’edizione 2019 del Premio Non Sprecare. Per conoscere il bando e partecipare vai qui!

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