Come non sprecare cibo quando si mangia nelle stazioni e negli aeroporti

Porzioni piccole e modulabili, evitando il “tutto compreso”. Mangiare con calma e portare via ciò che avanza. Il piano di Chef Express (600 punti vendita) per ridurre lo spreco alimentare

nons precare cibo in viaggio

Tra i luoghi dove si spreca più cibo ci sono sicuramente le stazioni e gli aeroporti, dove i consumi alimentari sono altissimi. Il motivo principale di questa insostenibile abitudine è legato ai nostri stili di vita: sempre di fretta, sempre di corsa, consumiamo piatti nell’universo dei punti vendita di aeroporti e stazioni in modo compulsivo, e spesso sbagliando completamente menù e porzioni.

Eppure, per ridurre, se non azzerare, lo spreco di cibo nelle stazioni e negli aeroporti è sufficiente seguire alcuni semplici consigli.

  • Cercate, se possibile, di scegliere l’orario del pasto per poterlo fare con calma, anche se non siete a casa oppure al ristorante con amici. Colazione, pranzo e cena, consumati correndo, oppure guardando con frenesia l’orologio per controllare l’orario di partenza, inducono ad aumentare il cibo richiesto (e pagato), per poi lasciarlo nei piatti. La fretta può diventare così una delle cause dello spreco di cibo, oltre che rendere più complicata la digestione.
  • Valutate la fame, quella vera. Nell’attesa di una partenza o di un arrivo ci possono essere tensione, stress, noia: tutti fattori che inducono a consumare cibo, secondo la deriva della fame nervosa.  Un doppio spreco, di  cibo e di salute.
  • Scegliete porzioni piccole e modulabili. Questa regola è valida sempre, per non sprecare cibo: quando facciamo la spesa al supermercato, come quando andiamo al ristorante, e persino durante i pasti in casa. Ma nelle stazioni e negli aeroporti scegliere porzioni piccole e modulabili, è ancora più importante, in quanto questi pasti durante i viaggi sono spesso frettolosi, e non abbiamo neanche il tempo di consumare quanto acquistato, senza sprecare nulla.
  • Evitate il “pacchetto completo”. Le offerte “menù con primo, secondo, bibita e contorno” sembrano convenienti, ma finiscono quasi sempre per essere, almeno in parte, sprecate. Meglio prendere solo ciò che pensate di consumare.
  • Portate via ciò che avanza. Molti punti di  ristoro offrono contenitori o sacchetti per l’asporto: chiedeteli senza problemi, non abbiate inutili e ingiustificati pudori, e ricordate che la doggy bag è una scelta di civiltà, prima che una buona pratica anti-spreco.  Tutto ciò che avanza durante un pasto in un punto vendita di stazioni e aeroporti (dagli snack ai panini, dalla frutta al dolce) può essere utile per il viaggio, specie se il percorso è lungo e avrete sicuramente voglia di mangiare qualcosa. Lo stesso vale per qualche bottiglia di acqua minerale di troppo o non interamente consumata: non l’avete avuta gratis, perché sprecarla?
  • Non esagerate con l’acquisto di cibi facilmente deteriorabili. Per esempio: latticini, pizze, salse particolari: nulla vi impedisce di prenderli, ma tenete presente, a proposito di dosi e porzioni, che non è cibo facile poi, se avanza, da portare dietro e recuperare.
  • Chiedete sempre i condimenti a parte. Questo vi consente di aggiungere solo quello che vi serve, e la stessa cosa vale per le salse cremose.

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Chef Express contro lo spreco del cibo negli aeroporti e nelle stazioni

Chef Express, la società del gruppo Cremonini che opera nel settore della ristorazione, è un gigante, non solo nazionale, con 600 punti vendita in Italia e quasi 10.000 dipendenti, dei quali oltre 1.000 all’estero. Quindi la sua scelta di adottare un vero e proprio piano strategico per contrastare gli sprechi alimentare è molto significativa, e andrebbe in qualche modo replicata da tutti gli operatori del settore.

Il piano ha ottenuto la certificazione Rina “Go2FoodSaving” che aiuta le imprese a valorizzare le loro scelte, concrete e visibili, orientate alla riduzione degli sprechi di cibo, lungo tutta la filiera alimentare. Nel caso di Chef Express, i punti più importanti del programma anti-spreco sono:

  • Utilizzare un sistema di inventario e ordinazione delle scorte per ottimizzare la gestione delle materie prime ed evitare ordini eccessivi, riducendo anche il rischio di deterioramento degli alimenti.
  • Rendere più efficienti i processi in cucina e razionalizzare l’uso delle materie prime, per contenere i possibili sprechi generati dal servizio di ristorazione.
  • Monitorare gli scarti: per identificare le aree dove si può migliorare e sviluppare soluzioni durature.
  • Valorizzare gli scarti ed evitare che diventino, in modo automatico rifiuti. Sotto questo punto di vista, Chef Express, all’interno di scelte aziendali sostenibili, orientate agli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, l’azienda ha attivato una collaborazione con il Banco Alimentare, la realtà più efficiente ed efficace nell’universo delle associazioni che stringono accordi lungo la filiera alimentare per recuperare il cibo e donarlo ad enti e organizzazioni che si occupano di lotta alla povertà. Grazie a questo accordo, ogni anno tonnellate di cibo vengono recuperate nelle stazioni e negli aeroporti e destinati a persone e famiglie che non possono permettersi neanche la spesa quotidiana.

Ma la cosa più significativa del piano anti-spreco di Chef Express è collegata al fatto che non si tratta di una scelta estemporanea e provvisoria, quanto di un indirizzo strategico, utile per tutti, dentro e fuori l’azienda. Dice Sergio Castellano,  direttore dell’area Qualità, Ambiente & Sostenibilità di Chef Express: « La nostra azienda riconosce lo spreco alimentare come una delle principali sfide ambientali e sociali della ristorazione moderna e consideriamo  la riduzione degli scarti alimentari come un asse strategico della nostra politica di economia circolare. Tutti possiamo contribuire, con qualcosa di utile, alla lotta contro lo spreco alimentare,  e anche noi vogliamo fare, nel modo migliore, la nostra parte».

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