New York: via agli imballaggi semplici

L’aumento del prezzo del petrolio ha avuto almeno un effetto positivo: ridurre il packaging. La diminuzione degli imballaggi delle confezioni dovrebbe avere un effetto positivo sull’ambiente, grazie alla riduzione del consumo di petrolio e dei rifiuti. Molti consumatori, se ne hanno la possibilità, tendono a scegliere imballaggi più semplici. In particolare, scrive il New York […]

L’aumento del prezzo del petrolio ha avuto almeno un effetto positivo: ridurre il packaging. La diminuzione degli imballaggi delle confezioni dovrebbe avere un effetto positivo sull’ambiente, grazie alla riduzione del consumo di petrolio e dei rifiuti. Molti consumatori, se ne hanno la possibilità, tendono a scegliere imballaggi più semplici. In particolare, scrive il New York Times, stanno sparendo dal mercato gli involucri di plastica trasparente che avvolgono come una conchiglia, in modo spesso impenetrabile, gli articoli in vendita. In passato queste “bolle” di plastica si sono diffuse perché permettevano di inserire le linguette antitaccheggio, oltre a grandi quantità di istruzioni e pubblicità. Avevano però il difetto di essere ingombranti, inquinanti, costose e difficili da aprire. Con il rincaro del petrolio hanno avuto più successo le confezioni di plastica che aderiscono ai prodotti, e che richiedono fino al 60 per cento di materia prima in meno. Sono più leggere da trasportare e permettono comunque l’inserimento dei dispositivi antitaccheggio e del materiale illustrativo. Alcune aziende stanno cercando di eliminare la plastica, sostituendola con il cartone, una soluzione ancora più ecologica. Un grande distributore statunitense sta provando anche a usare dei semplici nastri di carta al posto del fil di ferro plasticato. La stessa azienda vorrebbe diffondere l’uso delle bottiglie di plastica quadrate invece di quelle rotonde, che occupano più spazio.

Fonte: Internazionale

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