Nasci al Sud e vivi meno. E hai 300 possibilità in più di essere povero

Le statistiche dell’Osservatorio salute e dell’Istat: crolla l’aspettativa di vita. Cinque mesi in meno in Campania. Le più penalizzate da servizi scadenti e mancanza di prevenzione sono le donne.

QUALITÀ DELLA VITA SUD ITALIA –

Nascere nel Mezzogiorno d’Italia sta diventando una maledizione. Se la sorte, o qualche  volontà familiare, hanno deciso che sulla tua carta d’identità debba comparire il nome di un comune della Campania, della Sicilia, della Calabria, allora vuol dire che sei condannato a vivere meno. In media, tre o quattro anni in meno rispetto a chi è nato in Trentino Alto Adige o in Lombardia.

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ASPETTATIVE DI VITA NEL SUD ITALIA –

I dai pubblicati da «Osservatorio Salute», elaborando le statistiche dell’Istat, ci consegnano un Paese sempre più spaccato. Al punto che perfino la diminuzione delle aspettative di vita ( da 2 a 4 mesi) si ricollega al fatto che nelle regioni meridionali i servizi di assistenza sanitaria sono più scadenti (mentre non esiste la prevenzione) e con risultati decisamente peggiori, da far abbassare la media nazionale, rispetto alle regioni del Nord.

POVERTÀ AL SUD ITALIA –

Le persone più penalizzate in un Sud dove si vive meno sono, come al solito, le donne. In Campania, per esempio, la loro aspettativa di vita è crollata di cinque mesi nell’ultimo anno. E lo stesso discorso riguarda il rischio povertà. Chi nasce in una regione del Sud ha 300 volte in più le probabilità di chi nasce nell’area del Nord, di diventare povero. Sono statistiche che dovrebbero fare riflettere Matteo Renzi, quando dice che nel Mezzogiorno è partito il rilancio. In questo caso ha ragione Roberto Saviano: il Sud è morto, a partire dalla sua cancellazione nell’agenda del governo.

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