Tasse comunali: dove si risparmia se fai attività utili sul territorio

Giù l'Imu e la Tari in cambio di attività di manutenzione del verde urbano. O di aiuto ai bambini quando entrano ed escono da scuola

BARATTO TASSE COMUNALI

Baratto tasse comunali: rendersi utili per la comunità del territorio e in cambio pagare meno imposte locali. La sharing economy ha molte declinazioni e tra queste ne segnalo una che va nella direzione da noi sostenuta: i cittadini avanzano nella gestione dei loro beni, e in cambio ricevono alcuni vantaggi fiscali. Avete presente l’incuria delle nostre strade? Dei giardini pubblici e dei marciapiedi? Bene: ognuno di noi può fare qualcosa se dovesse rafforzarsi la tendenza del “baratto delle tasse” o “baratto amministrativo”. Un singolo cittadino, meglio ancora se attraverso un’associazione, propone e ottiene il seguente scambio: si occupa di manutenzione e arredo urbano e in cambio riceve uno sconto su Tasi, Imu, Tari, ovvero le tasse comunali.

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PAGARE TASSE CON BARATTO

Sono oltre un centinaio le amministrazioni comunali che hanno già applicato questa forma di sharing economy, di solito di tratta di piccoli comuni, ma piano piano arriveranno anche le grandi città. A Massarosa, in provincia di Lucca, si ottiene una riduzione del 50 per cento della tassa sui rifiuti in cambio di un’attività di potatura di alberi e aiuole e di cura di aree verdi: hanno già aderito dieci associazioni. A Messina, giù l’Imu se vigili all’ingresso delle scuole, quando i bambini devono attraversare la strada oppure se aiuti i netturbini nei controlli per la differenziata. A Invorio, in provincia di Novara, il lavoro di pulitura delle strade vale 7,5 euro all’ora e serve a scontare affitti arretrati delle case popolari. Meccanismi simili di scambio e baratto, meno tasse in cambio di servizi e prestazioni, sono stati approvati a Monteleone di Spoleto, in Umbria, ed a Visso, nelle Marche. In Sardegna ad Alghero, invece, grazie a un progetto sperimentale voluto dall’Amministrazione comunale si può risparmiare sulle tasse tinteggiando le panchine del lungomare nella zona portuale, curando le aiuole delle principali piazze del centro storico o contribuendo alla cura del cimitero.

A Piacenza, la tassa comunale sui rifiuti si può convertire in attività svolte dal residente per la pulizia della città, in alcune zone individuate dall’amministrazione comunale, dove la raccolta e lo smaltimento della spazzatura risultano più complessi. A Santa Sofia, in provincia di forlì, il comune riduce la tassa sui rifiuti, in cambio di piccole attività a favore della cittadinanza.

BARATTO AMMINISTRATIVO

Buone pratiche, insomma, di rapporto attivo tra il cittadino e la pubblica amministrazione. Con diversi vantaggi per tutti. Primo: i comuni di solito non hanno risorse per questo tipo di servizi, da quei città sporche e giardini trascurati, mentre con il baratto delle tasse possono comunque garantirli. Secondo: si incentiva la popolazione, senza retorica e luoghi comuni, ad occuparsi del proprio patrimonio, in modo concreto. Terzo: si combatte l’evasione fiscale e si offre una possibilità di lavoro a chi, un cassintegrato o un pensionato, ne cerca. In conclusione, avanti con la sharing economy e  speriamo che si allarghi presto alle grandi città.

LEGGE BARATTO AMMINISTRATIVO

La prima legge completa sul baratto amministrativo risale al 2014. E consente ai cittadini, specie quelli che sono in condizioni disagiate, di pagare tasse comunali, dall’Imu alla Tari, ma anche multe e pendenze per le mense scolastiche, cedendo la propria disponibilità a svolgere lavori “socialmente utili”. Pulire e sistemare aree verdi, curare immobili abbandonati, organizzare eventi culturali. A quanto previsto dalla legge si può accedere come singola persona o come associazione: una buona idea che andrebbe sfruttata di più.

CITTADINI CHE CURANO VERDE E PULIZIA. CON LE LORO MANI

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