Ipermercato Francesco: dove per i poveri è tutto gratis

Abiti, alimentari, mobili: finalmente un punto vendita di oltre 3mila metri quadrati per le famiglie bisognose. Dove soltanto chi può permetterselo paga con un’offerta

ipermercato papa francesco

Piccoli centri, stanze presso le sedi della Caritas, empori: la rete della solidarietà, sempre generosa, non aveva mai attraversato la montagna delle grandi dimensioni. E adesso questo primato è stato toccato con il progetto realizzato a Mestre, il primo con queste caratteristiche in Italia: un gigantesco ipermercato, intitolato a Papa Francesco, con una superficie complessiva di 3mila e 600 metri quadrati, dei quali 700 sono destinati al magazzino.

IPERMERCATO PAPA FRANCESCO

Le cose in questa straordinaria iniziativa da filosofia Non sprecare sono state fatte davvero in grande. La costruzione dell’intero centro è durata appena tre anni, dal momento in cui il progetto è stato approvato. I costi sono rientrati nel budget di tre milioni di euro, e la cifra è stata raggiunta grazie al contributo di migliaia di cittadini della zona e all’azione sul territorio  della Fondazione Carpinetum e dell’associazione Il Prossimo. Questa Fondazione, in particolare, qui è considerata una garanzia sulla qualità degli interventi della solidarietà: è nata nel 2006 per offrire aiuto a persone in difficoltà, indipendentemente dalla fede e dalla cittadinanza, e da allora è riuscita a creare ben sei centri di alloggi per anziani autosufficienti ma poveri. Dopo è arrivata la sfida dell’ipermercato Centro di solidarietà cristiana intitolato a Papa Francesco.

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COME FUNZIONA IPERMERCATO PER I POVERI A MESTRE

Come funziona l’ipermercato per i poveri di Mestre? Ci sono tre aree destinate alle diverse categorie merceologiche: abbigliamento maschile e femminile, mobili e arredamento per la casa, alimentari. I prodotti che vengono offerti provengono tutti da donazioni e da recuperi gratuiti. I vestiti, per esempio, arrivano dalle singole famiglie che svuotano gli armadi al momento del cambio di guardaroba oppure da grandi marchi della distribuzione come Coin, che fanno delle donazioni. Anche i mobili vengono donati quando ci sono case, o alberghi e ristoranti, da ristrutturare. Quanto al cibo, l’ipermercato di Mestre ha un accordo con il Banco alimentare per il recupero delle eccedenze altrimenti nei grandi magazzini destinate alla catena dello smaltimento. Confezioni ammaccate, prodotti prossimi alla scadenza, cibi lasciati dai clienti attraverso il meccanismo della spesa sospesa.

CHI PUÒ FARE LA SPESA ALL’IPERMERCATO PAPA FRANCESCO

 Chi sono i clienti dell’ipermercato di Mestre? I poveri, ovviamente, ma anche chi si trova in un momento di momentanea difficoltà. “Il nostro sforzo è quello, attraverso la generosa attività dei volontari, di aiutare tutti. Con un sostegno concreto, ma anche con la speranza di potere aiutare le persone a non perdere la speranza di un lavoro, di una casa, di una vita migliore” spiega don Gianni Antoniazzi, presidente della Fondazione Carpinetum.

Soltanto il settore alimentare è riservato alle famiglie segnalate dalle parrocchie e dai centri sociali. Per il resto le porte dell’ipermercato sono aperte a tutti. E a tutti, quando è possibile, si chiede un piccolo contributo, anche soltanto 1 euro, per partecipare, anche simbolicamente, alle spese della struttura, dove lavorano tre dipendenti fissi. Dopo l’ipermercato di Mestre, la Fondazione Carpinetum già pensa alle prossime tappe: un ambulatorio e un doposcuola. Auguri!

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