Impatto ambientale pellicce ecologiche - Non Sprecare
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Il boom delle pellicce ecologiche, trendy e molto amate. Ma quanto inquinano?

In tutte le fogge e per tutte le tasche, ognuna di noi ne ha almeno un paio nell'armadio. Ma, contrariamente al nome, le pellicce sintetiche hanno un impatto devastante sul pianeta, a causa del materiale di cui sono fatte

Protagoniste delle passerelle, delle foto sui social e di ogni scatto di moda che si rispetti, amatissime da tutte, dalle influencer alle mamme. Fluo, in colori pastello, dalle fogge estrose o più classiche, sono una scelta di tendenza, trasversale e per tutte le tasche, in grado di tenere insieme moda ed etica.

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IMPATTO AMBIENTALE PELLICCE ECOLOGICHE

Quel che è certo è che l’acquistare una pelliccia ecologica è assolutamente una scelta di amore per gli animali, che mira a fermare la crudele e anacronistica mattanza dei tantissimi visoni, procioni, conigli, ermellini, volpi, zibellini e scoiattoli ammazzati per vanità. Ma anche agnellini, cani e gatti: si stimano almeno 70 milioni di animali allevati nel mondo esclusivamente per la loro pelliccia

Preferire una pelliccia sintetica e cruelty free è indice di sensibilità e attenzione verso i diritti degli animali, ma cosa si può dire dell’impatto ambientale delle pellicce in fake-fur?

Il materiale di cui sono fatte, com’è facilmente intuibile, non è certamente eco-friendly: generalmente si tratta di fibre artificiali sintetiche come l’acrilico o il cosiddetto modacrilico, solo in piccola parte troviamo eco-pellicce in fibre naturali come il cotone, la lana o la viscosa.

In ogni caso tutti, o quasi, materiali plastici derivanti dal petrolio che restano sul groppone della terra per molti anni, finendo per incrementare fenomeni di inquinamento come il marine litter. Non sempre, quindi, una scelta animal-friendly è una scelta altrettanto ecologica dal punto di vista dell’ambiente, così come le pellicce cosiddette ecologiche rischiano di non essere così green come indica il loro nome, al pari delle bottiglie o dei sacchetti di plastica.

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QUANTO INQUINANO LE PELLICCE SINTETICHE

In più, come spesso accade nella moda fast, le pellicce fake-fur, per avere un prezzo accessibile a tutte le tasche, spesso molto basso, sono spesso prodotte in Pakistan, Bangladesh o Cina alimentando un mercato del lavoro che spesso sconfina nello sfruttamento. Senza voler approfondire il discorso sui coloranti utilizzati per tingere soprabiti, gilet e accessori in ecopelliccia colorata, che finiscono per sversare sostanze tossiche e velenose nei mari e nei fiumi.

È notizia del 2014 che la Commissione Europea, dopo un analisi di diverse fibre, ha stablito che l’acrilico, o il modacrilico, sia una delle fibre più inquinanti di tutta la gamma di fibre sintetiche con le quali produciamo i nostri capi di abbigliamento, nonché quella meno smaltibile.

Di sicuro, la soluzione non è tornare alla pelliccia vera, nonostante le associazioni di categoria e alcuni stilisti continuino ad affermare che la pelliccia animale sia, paradossalmente la scelta più sostenibile a livello ambientale nel lungo periodo: per i pellicciai, il lungo ciclo di vita del materiale, la sua biodegradabilità e il minor uso di sostanze chimiche aggressive nella sua lavorazione renderebbe l’impatto ambientale è minimo rispetto a quello legato alle pellicce sintetiche.

impatto ambientale pellicce ecologiche

INQUINAMENTO PELLICCE FAKE-FUR

Le pellicce continuano, in effetti, ad essere in cima alla top ten dei capi preferiti in tutto il mondo, nonostante scelte nette, come quella della California, che ha vietato la vendita e la produzione di capi in pelliccia vera, dismettendone le eventuali produzioni già in piedi entro il 2023. O quella di molti stilisti e stiliste che hanno bandito la pelliccia dalle proprie collezioni. Pioniera di questa scelta è Stella McCartney, figlia dell’ex Beatles Paul, che ha deciso di lanciare un’intera collezione in fake-fur realmente biodegradabile e green, a impatto zero. 

La collezione autunno inverno 2020-21 della designer britannica, infatti, conterrà capi di eco-pelliccia a base di mais, composta per il 37% di fibre di origine vegetali, interamente sostenibile, biodegradabile e riciclabile. La Koba Fur Free Fur, il nuovo materiale che contiene anche poliestere rigenerato, sarà immessa sul mercato nell’intento di liberare i nostri armadi, e il pianeta, da innumerevoli capi inquinanti.

MODA SOSTENIBILE:

 

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