I venti musei più visitati al mondo: neanche uno è italiano. Che spreco… (Foto)

Dopo il Louvre, che sfiora i 10 milioni di visitatori l’anno, dominano i musei di Londra. E il primo italiano, gli Uffizi, compare solo al posto numero 26. Ci superano perfino la Corea e Taipei.

I MUSEI PIÚ VISITATI AL MONDO –

C’è qualcosa che non torna nella classifica dei musei più visitati al mondo appena stilata dalla rivista The Art Newspaper: nei primi venti posti della graduatoria non compare mai, dico mai, un museo italiano.

SPRECO PATRIMONIO CULTURALE ITALIANO –

I conti non tornano per il semplice motivo che abbiamo il patrimonio culturale più importante del pianeta. Il maggior numero di siti archeologici, spazi museali, opere d’arte. Siamo i custodi di un patrimonio immenso, record assoluto, che non riusciamo però a valorizzare, con uno spreco enorme di risorse e di opportunità di lavoro e di crescita economica.

LEGGI ANCHE: Musei italiani, quanti sprechi e occasioni perdute

CLASSIFICA MUSEI PIÚ VISITATI AL MONDO –

Al primo posto della classifica campeggia sempre il solito Louvre, anche se lo scorso anno non è riuscito a sfondare il muro dei 10 milioni di visitatori. Poi ci sono ben quattro musei di Londra: National Gallery, British Museum, Natural History Museum e Tate Modern. E ancora i Musei Vaticani e ,altra sorpresa, i musei di Taipei e Seul. Insomma, in Corea riescono a valorizzare meglio il patrimonio culturale rispetto all’Italia.

PER SAPERNE DI PIÚ: Siamo diventati “Ultimi” anche dove eravamo primi, il nuovo libro di Antonio Galdo

MUSEO UFFIZI A FIRENZE –

Per vedere un museo italiano in classifica bisogna scendere fino al posto numero 26, quando finalmente compaiono gli Uffizi di Firenze. Qui lo scorso anno sono arrivati 1 milione e 936mila visitatori, praticamente cinque volte in meno rispetto a quelli del Louvre. Eppure, in quanto a qualità e importanza delle opere, la differenza tra i due spazi non è così abissale.

I MUSEI PIÚ VISITATI AL MONDO:

PER APPROFONDIRE: Vandali a Roma, sfregiare i monumenti è diventata un’abitudine quotidiana

Torna in alto