Star di Hollywood: fanno gli ambientalisti ma distruggono foreste per produrre tequila

Il greenwashing dei volti più popolari del cinema americano. Per i loro affari vengono abbattuti alberi, e ridotta la disponibilità di acqua, in cinque stati del Messico

George Clooney GREENWASHING STAR DI HOLLYWOOD

Non ho mai creduto alla favola delle star di Hollywood impegnate nelle battaglie ambientali. Quando vedo un grande attore, un personaggio dell’industria dello spettacolo, una modella che buca la passarella e lo schermo, che si auto-proclamano paladini del verde, sento una gran puzza di greenwashing. E puntuali arrivano dalla cronaca, dai fatti veri, le conferme alle mie perplessità. Come nell’ultimo caso: la tequila, ovviamente con tanto di marchio “sostenibile”, che le stesse star di Hollywood testimonial del green producono a mani basse distruggendo foreste, diminuendo la disponibilità di acqua, aumentando la povertà locale. E sprecando le risorse naturali di cinque stati del Messico. In pratica, attraverso un vero disastro ambientale.

GREENWASHING STAR DI HOLLYWOOD

Un caso che ha fatto scuola è stato quello di Matt Damon. Conquistò le prime pagine dei giornali e l’attenzione dei più importanti talk show delle tv americane solo lanciando una provocazione: “Non userò più il bagno fino a quando il libero accesso all’acqua non sarà consentito a tutti gli uomini e le donne del mondo”. Non sappiamo se Damon continui a non lavarsi, rischiando di prendere qualche infezione, ma sappiamo con sicurezza che grazie alla sua presa di posizione l’attore americano è entrato nell’universo delle star di Hollywood ambientaliste. Quelle che piacciono molto all’opinione pubblica americana, al confine dell’ingenuità. E intanto la mancanza di acqua in diverse parti del Sud del mondo resta un obiettivo dell’Agenda per lo Sviluppo sostenibile 2030 preparata dall’Onu: un traguardo, purtroppo, ancora molto lontano. Mentre George Clooney, collega di Matt Damon, di acqua ne spreca tanta, come vedremo in questo articolo, per produrre la sua tequila messicana.

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GREENWASHING STAR DI HOLLYWOOD

I PALADINI VIP DELL’AMBIENTE

La moda di proiettare una star di Hollywood verso l’universo ambientalista è stata lanciata dai potenti uffici stampa e dagli esperti del marketing che curano l’immagine di questi personaggi. I motivi sono ovvi. La sostenibilità è una parola di gran moda, e lo sarà ancora a lungo, e un vip del cinema o della moda, per restare sulla cresta dell’onda, ha bisogno sempre della stessa cosa: farsi notare. Mostrare il volto di una persona buona e solidale. Un tempo si mandavano le star in Africa per farle fotografare con i bambini che morivano di fame: uno scatto, un assegno (neanche troppo generoso), e il gioco era fatto. Adesso l’asta della concorrenza si è alzata, il mood non è quello dei bambini che muoiono di fame o di sete, ma la sostenibilità e l’ambiente da difendere. Così le star di Hollywood fanno a gara a chi ha le migliori credenziali green da esibire.

LA TEQUILA DELLE STAR CHE DEFORESTA IL MESSICO

Poi, però, ci sono gli incidenti di percorso. L’ultimo è davvero incredibile. In Messico ci sono cinque stati dove cresce l’agave che consente a uno specifico liquore, molto richiesto sul mercato di definirsi “tequila”. Peccato che questa produzione locale genera un’enorme deforestazione, e priva le popolazioni locali di acqua corrente, impoverendole. Ma chi guida la spoliazione, dopo avere costruito, con il greenwashing, un’immagine pubblica ambientalista? Le solite star americane. In prima fila compare George Clooney, con il marchio Casamigos, in società con Rande Gerber, il marito di Cindy Crawford. Poi abbiamo Rita Ora con la tequila Prospero, Michael Jordan con Cincoro, Kendall Jenner con 818, Arnold Schwarzenegger con Lobos 1707 e Dwayne Johnson con The Rock. In comune hanno due cose: sono tutte star paladine dell’ambiente, e con la loro produzione di tequila distruggono l’ambiente.

LA TEQUILA SI PRODUCE DISTRUGGENDO FORESTE 

Il Messico è il primo produttore al mondo di tequila con 273 milioni di litri all’anno. Tutto si concentra in cinque stati del paese, dove ovviamente si trovano anche le produzioni delle nostre star ambientaliste (sulle etichette compaiono sempre l’aggettivo “sostenibile” e la frase “produzione artigianale”). I danni sono epocali, e sarà difficile porvi rimedio, visto anche gli interessi in gioco. Soltanto nello stato del Jalisco, uno dei cinque stati d’oro per la fabbricazione della tequila, sono andati perduti in un anno 16mila ettari di bosco. Intanto le foglie di agave valgono almeno 22 dollari al chilo e una bottiglia di tequila dei vip di Hollywood si venda tra i 50 e i 78 dollari a bottiglia. Margini altissimi, che consentono alle star di risolvere un problema che hanno appena ottengono il successo: come investire i soldi guadagnati con il loro lavoro. Il massimo è tuffarsi a capofitto in produzioni che, attraverso il greenwashing (così definito dalla Commissione europea: “Appropriazione indebita di virtù ambientaliste finalizzata a creare un’immagine verde”), rendono tanti soldi e tanta popolarità.

STAR DI HOLLYWOOD IN AMAZZONIA 

Purtroppo, questo film tragicomico si ripete ovunque ci sia un’emergenza ambientale o climatica. Restano famose le grida di dolore di Cristiano Ronaldo e di Madonna sugli incendi nell’Amazzonia. Peccato che arrivavano, con i megafoni dei social a strombazzare a tutto volume, in una delle rare occasioni in cui in Amazzonia non accadeva nulla. Ma intanto le star avevano portato a casa la loro brava campagna a favore dell’ambiente.

QUANDO L’AMBIENTE LO CALPESTIAMO:

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