Un progetto fotografico itinerante per salvare i borghi dell’entroterra sardo (Foto)

Il collettivo Sardarch non si rassegna allo spopolamento che soffre l’isola e ha portato a termine un progetto che ha consentito la mappatura di decine di piccoli paesi della dorsale interna per riattivare le energie che si nascondono tra le loro stradine

SARDARCH

FAR RIVIVERE I BORGHI SARDI –

Mappare i paesi in pericolo per farli rinascere: è questa la missione del collettivo Sardarch attivo in una delle regioni più a rischio spopolamento, la Sardegna. L’isola, infatti, è afflitta da un profondo malessere demografico che ha colpito soprattutto la dorsale interna dove sempre più paesi si stanno trasformando nei fantasmi dei centri vitali che erano una volta. Non sono bastate nemmeno le politiche industriali del Novecento, fallite miseramente nel tempo, a trattenere intere generazioni che nei decenni sono state costrette ad emigrare in cerca di lavoro e maggiori opportunità. Oggi resistono solo l’area metropolitana a sud, attorno a Cagliari e il polo a nord nei dintorni di Sassari. Il resto fatica, nel tentativo di non scomparire. Per evitare di perdere la ricchezza custodita da molti di questi borghi, il collettivo Sardarch ha riunito un innovativo collettivo di ricerca composto da architetti, urbanisti, sociologi, antropologi e artisti nel tentativo di trovare un antidoto a questo “morbo”.

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BORGHI SARDI –

Il destino della Sardegna sembra segnato già da tempo. Uno studio commissionato dalla Regione all’Università di Cagliari già nel 2013 aveva posto il riflettore su 31 comuni a rischio di estinzione (da Armungia nel cagliaritano a Bortigiadas nell’olbiese, da Ussassai nell’Ogliastra a ben 15 sparpagliati attorno a Oristano) 4 dei quali in montagna e 26 tra le colline. Tutti quanti erano già sotto i mille abitanti, e 13 non arrivavano a 500. Oltre a questi, ulteriori 48, secondo lo studio, vivono un “malessere demografico” tale che con l’attuale trend nel giro di 15 anni potrebbero non esserci più.

SARDARCH –

Per evitare che questi borghi scompaiano, il collettivo Sardarch ha mappato i paesi a rischio e ha chiesto al fotografo Gianluca Vassallo di fotografare chi ancora resiste e non se ne va. Ne è uscita un’indagine d’arte – composta da 106 foto e un video – che ha abbellito i muri delle cittadine. Nel realizzare l’opera gli organizzatori si sono convinti che la scomparsa di questi borghi non sia inevitabile e che basterebbe riattivare le energie e il potenziale che si nasconde tra le loro stradine per invertire la tendenza. Ne è un esempio vincente il festival di jazz a Berchidda, inventato da Paolo Fresu, e che genera economia ben oltre il paese dove si tiene e non solo durante il periodo della manifestazione ma durante tutto l’anno.

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