Amazon lavori e investa in Italia. Ma paghi le tasse, non siamo alle isole Cayman…

Finora accertata un’evasione di 130 milioni di euro: soldi che il Paese non può sprecare. Non si può accettare l’idea che chi apre fabbriche e assume persone può allo stesso tempo fare l’evasore fiscale.

evasione fiscale amazon

EVASIONE FISCALE AMAZON –

Non passa giorno senza ascoltare le meraviglie di Amazon, e dei suoi investimenti ciclopici anche in Italia. Non possiamo che dire “grazie, e complimenti” alla straordinaria potenza innovativa di questo colosso dell’America dei sogni che diventano realtà (e non restano canzoni da Sanremo…), e alla sua voglia di investire in Italia. Un ottimo mercato, tra l’altro, per l’azienda, visto che qui il maxi-negozio virtuale vende più di 100 milioni di pezzi l’anno, e ha un giro d’affari miliardario.

A leggere le cronache dei cantori di Amazon, in servizio permanente effettivo, si scopre che nel nuovo magazzino di Passo Corese, alle porte di Roma, ci saranno presto 1200 lavoratori assunti. Notizia straordinaria, sicuramente, considerando la grave crisi occupazionale dell’Italia. E nell’altro centro logistico nella periferia Piacenza i nuovi posti, nonostante la massiccia presenza di robot, saranno 1.500. Numeri preziosi che, diciamolo, nessuna azienda italiana è oggi in grado di mettere sul tavolo.

Renzi bezos

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ASSUNZIONI AMAZON IN ITALIA –

Fatti i complimenti, riconosciute le capacità di Jess Bezos e della sua squadra, dove tra l’altro spiccava l’italiano Diego Piacentini, oggi commissario digitale del governo, gradiremmo, e saremmo tutti più felici e più contenti, che Amazon facesse anche un’altra cosa: pagare le tasse. Come le imprese e i cittadini onesti di questo Paese, anche ingoiando una pressione fiscale fuori del mondo. Non siamo alle isole Cayman, l’Italia non è ancora un paradiso fiscale (semmai è un covo di evasori di alto rango), e tutti questi meccanismi inventati da diabolici consiglieri specializzati nei meccanismi per sfuggire al fisco, con scatole societarie in Lussemburgo, in Irlanda e altrove per allungare la catena e restringere o perfino azzerare il conto, non fanno onore alla caratura di Amazon. E per noi, cittadini e contribuenti, si traducono in uno spreco insostenibile e inaccettabile.

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EVASIONE TASSE AMAZON –

Secondo l’ultimo accertamento della Guardia di Finanza, siamo già a un’evasione fiscale di 130 milioni di euro. Non proprio bruscolini. E la cifra potrebbe ancora crescere, se le indagini (comprese quelle della Procura della Repubblica di Milano) andranno avanti. Ci sono precedenti interessanti: Apple, anche qui vigeva il binomio per l’Italia: investimenti ed evasione, ha fatto una transazione con il fisco e ha staccato un assegno di 318 milioni di euro. E Google, prima o poi, dovrà rendersi conto che le leggi, stranamente, esistono anche in Italia, e quindi è bene che tiri fuori i 300 milioni di evasione accertati e contestati. Stessa cosa per Amazon: gli uomini di Bezos non facciano i pidocchi e i prepotenti, e paghino le tasse che toccano anche a loro. Anche perché con questa evasione di massa, l’Italia rischia di fallire, e considerando gli investimenti fatti, questa prospettiva non conviene neanche alla multinazionale americana.

(Credits immagine di copertina:  I AM NIKOM / Shutterstock.com)

QUANTO COSTA AGLI ITALIANI L’EVASIONE FISCALE:

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