Paesi senza contanti: quali sono e i vantaggi che hanno

Più trasparenza e meno evasione fiscale. Ma anche il risparmio di tempo, di carta e di soldi. L'Italia è ancora molto indietro rispetto ad altre nazioni

paesi senza contanti

I paesi senza contanti: ovvero un mondo dove non circolano più monete e banconote, dove la fila allo sportello di una banca per ritirare soldi diventa un video da antiquariato finanziario, dove qualsiasi acquisto, anche un pacchetto di sigarette, passa su piattaforme elettroniche.

Paesi senza contanti

Non è il mondo del futuro, ma l’attualissimo cambiamento che vede un testa a testa tra paesi scandinavi, Svezia e Danimarca, per stabilire quale può essere considerata la prima nazione del pianeta totalmente cashless. Un club di paesi, sempre più affollato, dove, però, la nostra Italia semplicemente non c’è, assente ingiustificato. E non è un caso.

In Svezia i pagamenti tramite app come Swish (una piattaforma di pagamento mobile, con la quale si fanno anche i versamenti in beneficenza) sono molto comuni, e si calcola che circa il 90 per cento delle transazioni siano ormai digitali. La Svezia ha anche iniziato a considerare l’idea di diventare presto una “società senza contante”.

Anche la Danimarca vuole diventare una cashless society. Intanto la maggior parte dei pagamenti avviene tramite carte di debito, carte di credito e sistemi di pagamento mobile come MobilePay. Anche qui, molte attività commerciali non accettano contante, e il governo sta esplorando politiche per promuovere ulteriormente i pagamenti elettronici. Altri paesi europei dove l’uso del contante ormai è ridottissimo sono la Norvegia, la Finlandia, l’Olanda e l’Estonia, dove esiste anche una moneta digitale.

Spostandoci in altre zone del mondo, in Giappone, sebbene ci sia una tradizione di uso del contante, negli ultimi anni c’è stato un crescente spostamento verso l’uso dei pagamenti elettronici. Le carte di credito, le carte prepagate e le applicazioni mobili sono molto popolari, specialmente nelle aree urbane. Tuttavia, i pagamenti in contante sono ancora molto diffusi in alcune zone rurali e tra le generazioni più anziane.

Perché in Italia circola ancora tanto contante

In questa marcia universale, diventata una vera corsa di mezzofondo, verso la cashless society l’Italia, purtroppo, è nelle postazioni di coda, innanzitutto in Europa. Con uno spreco enorme per la collettività. I contanti nel mondo diminuiscono? Da noi aumentano. Secondo i calcoli della Banca d’Italia ancora l’83 per cento delle transazioni avvengono con carta moneta, 16 punti in più rispetto alla media europea (attualmente al 67 per cento). E il cash in circolazione nel nostro Paese ( è pari al 10,6 per cento del Pil, rispetto all’appena 3,6 per cento del Regno Unito.

Vantaggi dell’eliminazione dei contanti

Uno dei motivi che spingono le nazioni di tutto il mondo ad andare verso la circolazione esclusiva di monete elettroniche è il risparmio, in termini di costi della carta moneta. Per dare un’idea: il contante costa 133 euro l’anno per abitante, le carte di credito non arrivano a 11 euro.

Un secondo vantaggio, forse il più importante per ciascun sistema Paese, è legato al fatto che le società cashless, per loro natura, riducono l’evasione fiscale, l’economia sommersa, e rendono tracciabili tutti i pagamenti, disincentivando il riciclaggio del denaro sporco, frutto della corruzione o dei traffici malavitosi. Se pensate che in Italia abbiamo diversi record in materia di evasione fiscale, avete un quadro di quante sono le opportunità che sprechiamo non favorendo la circolazione della moneta elettronica.

Ma forse, ragionando con una punta malizia, è proprio contro gli interessi, saldati attorno a questi fenomeni di distorsione sociale (evasione ed elusione), che si blocca il cammino dei pagamenti elettronici in Italia.

Svantaggi dell’eliminazione dei contanti

Infine una parola sulle controindicazioni di società dove tutte le transazioni avvengono attraverso monete elettroniche e non in contanti. Si rischia, bisogna dirlo, di creare altre fratture, a danno delle categorie più deboli. Gli anziani, che non sono attrezzati con la tecnologia; i meno abbienti, che spesso non possono permettersi strumenti per i pagamenti elettronici (non tutti le hanno accesso a carte di credito e debito o a smartphone); persone che hanno qualche forma di handicap.

E ancora: nonostante i progressi nella sicurezza informatica, i crimini digitali come il phishing, il furto di identità e le frodi online sono in aumento. Gli utenti possono essere vulnerabili a furti tramite virus, malware o attacchi hackerati.

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