Fabio Pozzolo: il collezionista di bustine di zucchero da Guiness dei primati

Di mestiere fa il graphic designer, ma da quando aveva 15 anni ha scoperto la glicofilia. Un hobby che, indirettamente, aiuta a non sprecare. Né zucchero né carta.

zucchero

Un collezionista speciale, che comunque possiamo far rientrare nella categoria delle persone che, indirettamente, contribuiscono a ridurre gli sprechi. In questi casi delle bustine di zucchero, che continuamente, e non del tutto esaurite, finiscono nella spazzatura.

E invece Fabio Pozzolo, 31 anni, graphic designer di Pordenone, da quando era piccolo colleziona bustine di zucchero. Ne ha messe insieme oltre 3mila, che si possono guardare sul profilo [email protected]e alcune sono davvero particolarmente curiose, come per esempio una bustina utilizzata per la propaganda nel corso di una campagna elettorale.

 
 
 
 
 
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Il collezionismo delle bustine di zucchero, detto anche glicofilia, è un hobby che affonda le sue radici nei primi del Novecento. Questo interesse è stato alimentato dalla varietà e unicità delle bustine, nonché dalla loro presenza ovunque, nei bar, nei ristoranti e in tutti i locali pubblici. Le bustine possono distinguersi per diversi fattori, tra cui la casa produttrice, il luogo o locale pubblicizzato, la dimensione, la forma e la serie di appartenenza.

Ci sono bustine che riproducono bandiere e cartine geografiche, armature medioevali e giochi di varia natura. Una serie completa può valere anche diverse centinaia di euro e le bustine di zucchero si collezionano sia piene sia vuote.

 
 
 
 
 
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Le prime serie, in Italia, sono state prodotte nel 1960 con il marchio Eridania, e con immagini di fiori, farfalle, auto, generalmente in numero di 8-10 pezzi differenti. Quanto alle bustine vuote, i cui collezionisti sono chiamati “periglicofili”, c’è da dire che in questo modo si evita il rischio che possano finire, come rifiuto, nel posto sbagliato. 

Le immagini sono tratte dal profilo Instagram sugarpackets.archive

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