Lo spreco di cibo è un lusso insulso (José Graziano da Silva)

Ultimi dati della Fao in vista di Expo 2015: 805 milioni di persone muoiono di fame e un miliardo e mezzo sono in sovrappeso. Un terzo del cibo finisce nel cestino.

EXPO 2015 SPRECO ALIMENTARE –

L’Expo di Milano ha già conquistato un merito: mettere al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica mondiale l’enorme spreco di cibo. E il mondo diviso in due stanze, come diceva Madre Teresa di Calcutta: in una si crepa, nell’altra si spreca.

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LO SPRECO DI CIBO NEL MONDO –

Il quadro fornito dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione (Fao) è chiaro: 805 milioni di persone soffrono la fame e 165 milioni sono bambini mentre oltre 2 miliardi di persone non assumono vitamine o minerali in misura sufficiente e dunque sono classificate come affette da “fame nascosta”. Allo stesso tempo, nella parte del mondo dove si spreca, si contano mezzo miliardo di persone obese e un miliardo e mezzo di uomini e donne in sovrappeso. I cambiamenti climatici stanno mettendo alla prova i sistemi alimentari e le proiezioni ci dicono che per sfamare i futuri nove miliardi di abitanti della Terra bisognerà aumentare le produzione agricola di un buon 60 per cento entro il 2050.

JOSÉ GRAZIANO DA SILVA –

Dunque, lo spreco del cibo (un terzo dell’intera produzione nei vari passaggi fino alla tavola e poi al cestino dell’immondizia) è diventato insostenibile. «Una cosa insulsa, che non ci possiamo più permettere» avverte José Graziano da Silva, direttore generale della Fao.

(Nell’immagine José Graziano Da Silva – Foto: Mauro Scrobogna /LaPresse)

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