
ELETTRODOMESTICI RIGENERATI TORINO
Quando vado a casa di amici butto sempre l’occhio in qualche dispensa o in qualche armadio per contare gli elettrodomestici fuori uso, o comunque non utilizzati. E con quello che vedo la cifra di una media di 8 a testa, per ogni famiglia italiana, mi sembra approssimata per difetto.
Una cosa è certa. La spazzatura elettronica, quella che gli anglosassoni chiamano e-waste, è con il cibo il più grande spreco che avviene nelle nostre mura domestiche. Una sterminata serie di telefonini, televisori, frigoriferi, pc, che non usiamo e non buttiamo, ma lasciamo marcire inutilmente in casa o in qualche cantina.
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ELETTRODOMESTICI RICONDIZIONATI
Nel mondo, la spazzatura elettronica vale 45 milioni di tonnellate, e se fosse recuperata sarebbe in grado di generare una ricchezza pari a 52 miliardi di dollari: ma ciò avviene solo per il 20 per cento degli apparecchi elettronici. E di questi in Italia ne riusciamo a smaltire in modo corretto solo uno su cinque: gli altri che eliminiamo dalle catacombe domestiche, invece li gettiamo nelle discariche. Peggio ancora.
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RI-GENERATION TORINO
Di fronte a questo quadro dobbiamo considerare come un format rivoluzionario il progetto Ri-generation, partito a Torino grazie all’Astelav (un’azienda che produce ricambi per elettrodomestici) e a Serving (il Servizio missionario giovani fondato da Ernesto Olivero nel 1964), per la nuova vita degli elettrodomestici da rottamare.
I punti vendita aperti nel capoluogo piemontese sono già due. Ma altri seguiranno. Come funzionano? Nel modo più semplice di questo mondo. L’elettrodomestico arriva nel negozio dove viene esaminato in ogni dettaglio. A quel punto inizia il lavoro di rigenerazione, che prevede anche la sostituzione di alcuni pezzi eventualmente obsoleti, fino a quando la lavatrice, il frigorifero, il forno, il cellulare, possono tornare in commercio. Venduti come pezzi usati con uno sconto non inferiore al 50 per cento rispetto allo stesso articolo nuovo e con una garanzia di 12 mesi. Non vi sembra una bella rivoluzione sotto il segno del Non sprecare?
(L’immagine di copertina è tratta dalla pagina Facebook di Ri-Generation)