Servizi postali e previsioni meteo: ecco le conseguenze impensabili dell’emergenza Covid-19

Le spedizioni diminuiscono e costano molto di più ad aziende e consumatori, che potrebbero non ricevere i prodotti di cui necessitano. E le previsioni del tempo rischiano di essere meno affidabili, allerte meteo comprese

effetti del coronavirus sulle previsioni del tempo

Meno voli per raccogliere dati sulle condizioni atmosferiche, o semplicemente per il trasporto dei pacchi postali.Non solo salute pubblica e sanità, dunque,la pandemia da Coronavirus ha anche conseguenze inintenzionali e quasi inimmaginabili, che però riguardano parti importanti della vita quotidiana. Intaccando settori importanti della scienza e dell’economia.

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EFFETTI DEL CORONAVIRUS SULLE PREVISIONI DEL TEMPO

Tutti noi amiamo controllare il meteo per progettare gite fuori porta o passeggiate, la consideriamo una parte della routine quotidiana, anche solo per scegliere l’outfit giusto per la giornata e non farci cogliere impreparati. Prova ne è la quantità di download di applicazioni sul meteo, in media dieci milioni. Per tacere del servizio, fondamentale, che i servizi di informazione meteorologica mondiali, offrono, e cioè l’allerta sugli eventi “estremi”, come tornadi, alluvioni o nubifragi particolarmente violenti.

Il meteo che vediamo nei TG, leggiamo sui quotidiani o sulle app, infatti, si basa in larga parte su un modello di raccolta dati chiamato AMDAR, che raccoglie ogni giorno circa 800mila osservazioni su temperatura dell’aria, velocità del vento, e valori di umidità, fatte grazie ad apposite strumentazioni installate su stazioni sparse per tutto il mondo, navi, boe, satelliti e aerei di linea, che vengono poi inviate a una centralina e “lette” per prevedere se nei giorni successivi ci saranno rischi di vento forte, pioggia o se, invece, la temperatura sarà gradevole come la giornata.

Ma cosa succede se il traffico aereo diminuisce per via dell’emergenza Covid-19? L’Organizzazione Metereologica  Mondiale lancia l’allarme: diminuendo le osservazioni fatte dagli aerei di linea, nel prossimo futuro le previsioni potrebbero essere molto meno affidabili, così come se calasse la disponibilità degli addetti alla raccolta dati o di pezzi di ricambio. Cosa di poco conto per chi deve solo scegliere se portare l’ombrello, ma che ne è degli allarmi meteo che prevedono le catastrofi?

effetti del coronavirus sulle previsioni del tempo

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EFFETTI DEL CORONAVIRUS SULLE SPEDIZIONI

Ma la pandemia da Coronavirus non ha esaurito i suoi effetti: molti hanno già potuto constatare rallentamenti nelle consegne delle merci e dei pacchi, soprattutto quelli che non beneficiano del trasporto su ruote. Come sempre, non è una problematica soltanto del commercio al dettaglio, ma di intere produzioni che rischiano di subire importanti contraccolpi per la riduzione del traffico aereo e dello spazio per i pacchi e le spedizioni internazionali. Vuoi perché i prodotti hanno una deperibilità, vuoi perché i costi di spedizione diventano più alti e devono essere scaricati sul cliente finale o anticipati dall’azienda stessa. Circa il 40 % delle spedizioni mondiali viaggiano su aerei di linea, anche se non ci accorgiamo di nulla: le stive sono piene di pacchi e imballaggi postali, che beneficiano delle economie di scala dei viaggi turistici. Un Boeing 777, solitamente, porta circa 20 tonnellate di merci per ogni carico. Ma che succede quando il traffico aereo diminuisce drasticamente? Che i costi di spedizione triplicano, e molte compagnie si trovano a dover convertire aerei di linea in velivoli di trasporto merci. Non coprendo, comunque, il fabbisogno mondiale di spedizioni, che ha avuto un duro arresto a causa del Coronavirus: meno voli, meno velivoli, meno spazio, che significano maggiori spese e costi per aziende e consumatori.

I servizi postali sono i più colpiti, tanto che molti hanno dovuto avvertire i propri clienti che non avrebbero potuto effettuare consegne in questo periodo, e altri hanno deciso di iniziare a spedire esclusivamente via nave, come lo US Postal Service. La Royal Mail, posta britannica, ha addirittura fatto sapere che è la crisi del trasporto postale peggiore mai vista, addirittura maggiore di quando, nell’aprile del 2010 il vulcano islandese Eyjafjöll ha eruttato paralizzando per un mese la navigazione aerea in tutta Europa.

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