Davide ucciso 26 anni fa per un banale rapina: ma nessuno paga e anche il risarcimento sfuma

I colpevoli sono stati individuati e condannati. Ma la famiglia non ha mai ricevuto il risarcimento. E nessun avvocato vuole difenderla

Davide Sannino era il classico bravo ragazzo. Ma non per dire. Aveva appena preso un diploma di odontotecnico e intanto, a soli 19 anni, era diventato anche maestro di solfeggio. Sognando, tra i suoi pensieri e confidandosi soltanto con i familiari, un futuro da carabiniere.

DAVIDE SANNINO UCCISO 26 ANNI FA ASPETTA GIUSTIZIA

Un giorno, 19 luglio 1996, la vita di Davide si spezza per la barbaria di un gruppo di balordi. Si trova a Massa di Somma, in provincia di Napoli alle pendici del Vesuvio, per festeggiare la fine del ciclo scolastico quando viene aggredito da una banda: prima rubano lo scooter, poi, probabilmente dopo una colluttazione, lo uccidono. Spezzata e sprecata la vita di Davide, inizia il calvario della sua famiglia, che porta nelle tenebre dell’impunità all’italiana, in quel paese dove si sta in carcere per piccoli reati e non si sconta un giorno di cella per omicidi e femminicidi.

Fonte: Il Mattino

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DAVIDE SANNINO SENZA RISARCIMENTO

I colpevoli dell’omicidio Sannino vengono identificati e condannati, a partire da Giorgio Reggio (30 anni secondo la sentenza) che ha materialmente sparato e dai suoi complici (Maurizio Di Fiore, Massimo Maddalena, Luigi Ostella: 14 anni a testa). Ma ben presto, anche grazie al meccanismo della prescrizione, sono fuori. E intanto Daniele e Jonathan, i fratelli di Davide che continuano la battaglia per avere giustizia, mentre la madre è morta, sono alla ricerca di un avvocato per vedere riconosciuto il diritto a un risarcimento in sede civile di 600 mila euro che i colpevoli dovrebbero sborsare. Ma finora nessuno ha voluto accettare l’incarico. E si rischia una nuova prescrizione, che significherebbe una pietra tombale sulla giustizia per l’omicidio Sannino.

Fonte immagine di copertina: Napoli Today

QUANDO LA GIUSTIZIA NON FUNZIONA:

  1. Assenteismo nel pubblico impiego, colpevoli impuniti. E a Nola un terzo dei dipendenti sono furbetti
  2. La violenza in Italia è sempre più femmina. Diminuiscono omicidi e rapine. Ma aumentano i femminicidi, quasi sempre impuniti. E crollano le denunce di stalking
  3. Certezza della pena, le borseggiatrici seriali come i topi di appartamento non pagano mai pegno. E intanto le nostre carceri scoppiano di detenuti (foto e video)
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