La coppia di centenari ancora innamorati. Lui cieco, lei sorda. «Siamo complementari»

Marco e Luisa si sono sposati nel 1952 e da allora non hanno mai smesso di volersi bene. Si curano l’uno dell’altro. E forse anche per questo sono entrambi lucidissimi

Un amore centenario. Ma non ingiallito dal tempo, sfuocato e impraticabile. Al contrario, vivissimo. Come se il tempo non fosse trascorso. Marco (Razzini) e Marisa (Stradella) hanno girato la curva dei cent’anni e, per loro fortuna, sono ancora lucidi. Anche nei sentimenti, nel dolce fluire dei ricordi.

COPPIA DI CENTENARI

Entrambi milanesi doc, si sono sposati nel 1952 e allora nulla era davvero scontato. Marco era andato in guerra, tenente degli alpini, chiamato al fronte nella disastrosa campagna di Russia e finito prigioniero dell’Armata Rossa. La sua fidanzata, Marisa, non riceve notizie per ben quattro anni, e l’unico gesto forte che può concedersi, spinta dall’amore per l’uomo misteriosamente scomparso in guerra, è andare ogni giorno alla stazione Centrale di Milano. Fermarsi all’ingresso e leggere attentamente l’aggiornamento dei soldati morti sul fronte. Per scoprire, la fiamma della speranza che Marco, almeno stando a quelle dannate statistiche, è ancora vivo. Potrà tornare a Milano solo nel 1946, a guerra finita, e farà parte di un ristretto numero (meno del 20 per cento) di ufficiali italiani scampati alla morte durante il conflitto sul fronte russo. Dopo la guerra, finalmente il matrimonio, e una vita normale da agente di cambio.

Marisa invece, dopo avere studiato al famoso liceo artistico di Brera, si è laureata in Architettura e ha vinto la cattedra per insegnare Storia dell’arte alle scuole superiori. Ancora oggi è in contatto con i suoi ex alunni e con loro commenta i disegni che realizza tutti i giorni.

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QUANDO L’AMORE NON HA ETÀ

Parlando della loro storia d’amore centenaria e di come è riuscita a reggere al tempo, alla fatica della vita di coppia, Marco e Marisa si regalano e ci regalano due consigli. Gentilezza, anche nell’essere tolleranti a vicenda, specie nei momenti di maggiore tensione. Sentirsi complementari, reciprocamente utili. Come loro due, ancora oggi, visto che Marco non vede e Marisa non sente. Ma insieme stanno benissimo e sono felici.  

(Nell’immagine di copertina: Marco e Marisa. Fonte: Corriere della Sera

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