Le micidiali polveri sottili (PM10 e PM2,5, le prime con diametro inferiore ai 10 micrometri, le seconde con diametro inferiore a 2,5 micrometri) altro non sono che particelle microscopiche, sospese nell’aria, che possono penetrare, con conseguenze anche gravi per la salute, nei polmoni e, nel caso delle PM2,5, anche nel sangue.
Una delle principali fonti è il traffico dei veicoli, attraverso due principali meccanismi: emissioni dirette e formazione secondaria.
Emissioni dirette
Nel caso delle emissioni dirette, le microparticelle sono già pronte al momento delle emissioni, e le loro caratteristiche variano sulla base dei motori. Ma anche l’usura meccanica (di freni e pneumatici) e il consumo di asfalto dovuto al traffico, generano polveri sottili.
In particolare:
- Motori a diesel: sono i principali responsabili di PM10 e PM2.5.
- Motori a benzina: seguono a ruota, come fonte di emissioni dirette, i motori a diesel per PM10 e PM2.5, specie i modelli più vecchi o senza filtro.
- Freni: il materiale delle pastiglie e dei dischi (rame, ferro, carbonio, etc…) si disperde nell’aria sotto forma di particelle.
- Pneumatici: l’attrito con l’asfalto produce particelle di gomma e additivi.
- Asfalto: l’usura della strada stessa libera particelle solide.
Formazione secondaria
Le polveri sottili secondarie non sono emesse direttamente, ma si formano in atmosfera a partire da gas inquinanti che reagiscono tra loro:
- NOx (ossidi di azoto): sono emessi dai motori, specialmente quelli a diesel.
- SO2 (biossido di zolfo): è meno comune nei veicoli moderni, ma è presente in alcuni carburanti.
- COV (composti organici volatili): arrivano dai gas di scarico
- NH3 (ammoniaca): parte da fonti agricole, ma può combinarsi con emissioni da traffico
Questi gas reagiscono con luce solare, l’umidità e altre sostanze, e si trasformano in particelle solide o liquide (come solfati, nitrati e particolato organico secondario).
Danni delle polveri sottili causate dal traffico
Tra i principali danni alla salute delle polveri sottili causate dal traffico, non ci sono soltanto malattie croniche di tipo polmonare, fino al cancro, e problemi cardiovascolari. Una ampia analisi eseguita dai ricercatori dell’Università di Cambridge ha esaminato i dati di 51 studi su oltre 29 milioni di persone, rilevando che l’esposizione a PM2,5, trasportata principalmente dal traffico, aumenta del 17 % il rischio di demenza per ogni 10 µg/m³ in più.
Leggi anche:
- Morti per inquinamento: sono 9 milioni all’anno
- Inquinamento e tumore ai polmoni: adesso il legame è dimostrato sul piano scientifico
- Danni dello smog: dal cuore al cervello
Foto copertina di Life Of Pix via Pexels
Vuoi conoscere una selezione delle nostre notizie?
- Iscriviti alla nostra Newsletter cliccando qui;
- Siamo anche su Google News, attiva la stella per inserirci tra le fonti preferite;
- Seguici su Facebook, Instagram e Pinterest.