Cicatrici in faccia: l’ultima violenza di TikTok

Dopo la denuncia delle scuole, gli interventi di Polizia e Carabinieri, l’indagine dell’Antitrust, finalmente anche i padroni del social sono scesi in campo. Ma dove sono le famiglie?

Prima i pizzicotti, poi i graffi, e infine le cicatrici che spuntano in faccia. Segni, secondo il linguaggio distorto di alcuni giovani, di una forte fisicità, di una potenza che non teme il dolore. E lo sfida via Internet.

CICATRICI IN FACCIA ULTIMA VIOLENZA DI TIKTOK

Le cicatrici in faccia, dette “alla francese” rappresentano l’ultima frontiera della violenza amplificata via social, in questo caso TikTok. Un doppio spreco: di salute, con tutti i relativi rischi; del mezzo che viene usato, così ridotto a uno strumento di violenza narcisista, per acchiappare qualche like in più. La sfida tra i ragazzi a chi si procura, da solo, la migliore cicatrice, una volta tanto non è passata sotto silenzio. Le prime a muoversi sono state scuole, che hanno segnalato i casi di giovani arrivati in aula con i volti deturpati dalle cicatrici “alla francese” e hanno organizzato anche incontri con le famiglie. Poi ci sono stati i Carabinieri e la Polizia che hanno aperto fascicoli per autolesionismo. E ancora, l’Antitrust che una volta tanto ha mostrato di non dormire, e ha aperto un’istruttoria contro TikTok per mancata vigilanza. Da qui la risposta dei proprietari del social, molto frequentato specie da minorenni, che ha iniziato una campagna di marketing e di protezione del suo network. Innanzitutto dichiarandosi come “una comunità positiva e solidale”, affermazione tutta da dimostrare quanto inutile. E poi ha annunciato rigorosi controlli sulla rete per evitare che TikTok faccia da sponda a episodi di violenza e di autolesionismo. Era ora, verrebbe da dire. A questo punto all’appello contro l’ultima follia di Internet manca una sola voce: quella dei genitori. La più importante per fermare la catena dell’orrore targata TikTok.

Fonte immagine di copertina: Fanpage

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