In Colombia dalle bucce di caffè nascono case. Per ricostruire perfino un’isola devastata dall’uragano

L'innovativa startup colombiana che realizza case economiche, sostenibili e facili da montare. Contribuendo al benessere dell'ambiente e a quello sociale.

case bucce di caffè

Le bucce di caffè come materiale da costruzione. Difficile da credere? Eppure è proprio così che le impiega una startup di Bogotà, la Woodpecker, che ha scoperto le loro incredibili potenzialità in termini di leggerezza, durevolezza, versatilità, resistenza al fuoco. Merito delle proprietà naturali delle bucce, altrimenti destinate alla spazzatura. Un’idea che ha permesso persino di ricostruire un’isola devastata dall’uragano con pochi soldi e in poco tempo.

CASE DALLE BUCCE DI CAFFÈ

L’impresa Woodpecker realizza edifici sostenibili ricorrendo a materiali riciclati, in primis le bucce di caffè. L’obiettivo è principalmente il benessere sociale. Tramite la realizzazione di un sistema di costruzione diverso, sostenibile sì in termini ambientali ma non solo. Gli edifici così realizzati si propongono infatti di essere più facili da costruire rispetto ad altri e anche più economici, quindi più adatti a zone rurali, isolate e a basso reddito. Senza contare che grazie a Woodpecher molte persone trovano lavoro: in primis perché i kit di costruzione venduti dall’azienda, per essere montati, richiedono l’intervento di più persone. In secondo luogo perché Woodpecher incoraggia le persone, le piccole aziende e le cooperative locali a riciclare i polimeri, retribuendole.

WOODPECKER: DA DOVE NASCE L’INNOVATIVA STARTUP

­L’idea delle bucce di caffè è frutto della mente creativa dell’architetto e ingegnere civile Alejandro Franco. Che sentiva da tempo la necessità di progettare un sistema di costruzione diverso, più adatto alle zone rurali e isolate. Dove spesso mattoni, cemento e calcestruzzo non risultavano funzionali. Ma è stato suo padre, un imprenditore impegnato nello stesso settore, a scoprire per la prima volta il WPC. Del tutto per caso. Seduto su una panchina, si accorse che non era di legno ma di un materiale apparentemente simile.

Ed è così che è nata l’idea di testare diverse fibre. Finché, dopo aver analizzato di tutto, dalla fibra di cocco all’erba, dal riso alla fibra di palma da olio, non è arrivata l’illuminazione. Perché non utilizzare le bucce di caffè, considerato poi che la Colombia è il terzo produttore al mondo?

Trattandosi di una fibra più forte e secca di altre, Alejandro ha pensato di utilizzarla per produrre il materiale composito Woodpecker. Ecologico, resistente, leggero e persino ignifugo, a differenza del legno. Caratteristiche che contribuiscono a rendere gli edifici prefabbricati realizzati con esso, combinato con pannelli di plastica e telai in acciaio, più facili da trasportare e più economici. Per non parlare della semplicità di costruzione dei kit, a portata di tutti.

L’ISOLA RICOSTRUITA GRAZIE ALLE BUCCE DI CAFFE

L’isola de Providencia è stata colpita tempo fa da un terribile uragano, che l’ha praticamente rasa al suolo. L’intervento della startup Woodpecker è stato utilissimo per ricostruire in modo rapido le abitazioni distrutte. Altrimenti ci sarebbe voluto chissà quanto tempo (e quanto denaro). D’altronde Woodpecker è nata per far fronte alla necessità di costruzioni leggere ed economiche in zone isolate e rurali, rivelandosi ideale anche in casi di emergenza come questo.

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