Quasi tre milioni di case e palazzi da rifare. Il Salone dell’Innovazione edilizia, che si è tenuto a Bologna tra il 16 e il 19 ottobre scorso, ci ha consegnato l’immagine di un Paese sospeso tra sprechi e opportunità , tra i rischi che corriamo vivendo in luoghi fatiscenti e le opportunità che abbiamo di riqualificare spazi pubblici e privati. I dati dell’Istat e del Cresme (Centro ricerche economiche e sociali sull’edilizia) dicono che in Italia quasi il 61 per cento del patrimonio abitativo, 7 milioni e 200mila edifici, hanno più di quarant’anni e nelle grandi città questa percentuale schizza al 76 per cento.
APPROFONDISCI Diventare “Energy manager a casa propria: come tagliare le bollette
EDIFICI A RISCHIO. Che cosa significa? Semplice: abitiamo luoghi vecchi, dove spesso la manutenzione è fatta poco e male, gli sprechi energetici sono enormi e la sicurezza diventa perfino un optional. In particolare l’11 per cento degli abitanti confessa di risiedere in immobili dove ci sono macchie di ruggine e si vedono i ferri dell’armatura sotto i balconi; il 25 per cento ha registrato e segnalato crepe sulle pareti; il 17 per cento ha denunciato la caduta di pezzi di cornicione dal proprio palazzo o da quello dei vicini.
LEGGI ANCHE:Â Come risparmiare energia in casa, consigli per tagliare la bolletta di luce e gas
La Grande Crisi, e il relativo taglio delle spese, non incentiva certo la riqualificazione degli edifici, anche quando appare indispensabile. Ma proprio qui nascono le opportunità . In una doppia direzione: per gli abitanti di case e palazzi da sistemare e per le imprese che lavorano nel settore. Il recupero dell’esistente, con uno sguardo attento all’ambiente, all’efficienza energetica, alle nuove tecnologie oggi a disposizione, è una vera industria del futuro, che potrebbe generare posti di lavoro invece che licenziamenti così frequenti negli ultimi anni nel settore dell’edilizia.
PER APPROFONDIRE:Â Come risparmiare sulla spesa per il riscaldamento
GLI INCENTIVI. Una spinta al cambiamento arriva dagli incentivi che sono sul tavolo e non sempre sono conosciuti. Innanzitutto il bonus sulle ristrutturazioni e sulla riqualificazione energetica degli edifici: il 50 per cento spalmato in dieci anni e applicato sui lavori condominiali e sugli immobili che hanno la funzione di residenze. Scade il prossimo 31 dicembre.
IL CASO Edifici green: l’ambasciata d’Italia in Brasile
Poi il bonus energetico del 65 per cento, applicato ai soggetti Ires e anche alle unità non residenziali: scade il 31 dicembre per i singoli immobili e nel giugno del 2014 per i lavori in condominio. E non è escluso che entrambi i bonus energetici potranno avere un’ulteriore proroga, già richiesta da parlamentari di entrambi gli schieramenti. Per non parlare, infine, delle nuove opportunità offerte, in termini di tecnologia e materiali, dalla bioedilizia e dal ritorno al legno. Conclusione: l’Italia ha un potenziale tesoro di case da rifare. Non sprechiamolo.
La foto è stata tratta da questo sito di interior design