In attesa dell’arrivo dell’auto a idrogeno, in Italia si può già acquistare la bicicletta che utilizza la tecnologia fuel cell, in diretta concorrenza sia con i modelli tradizionali sia con l’e-bike. La bicicletta a idrogeno è venduta dalla società Remoove di Riva del Garda, in provincia di Trento, e arriva dalla Cina, in quanto è fabbricata dall’azienda cinese Youon, specializzata in mezzi di locomozione, dalle bici alle auto, che utilizzano la tecnologia fuel cell.
Il modello venduto in Italia (un Paese dove è possibile anche acquistare bici in legno)è quello base, la Hyryd Sport Bike 1.0 che, importata dalla Cina, si può comprare anche con un kit di ricarica che rende l’utilizzatore della bici completamente autonomo dal punto di vista del rifornimento. Nel kit, infatti, è compreso un idrolizzatore da casa, che ha le stesse dimensioni di un piccolo forno a microonde e utilizza 400 ml di acqua del rubinetto per produrre 40 grammi di idrogeno verde in un tempo che, di solito, non supera le cinque ore. Con questo rifornimento casalingo si riempie la borraccia, a sua volta utilizzata come ricarica e infilata all’interno del telaio della bicicletta a idrogeno.
La borraccia trasmette l’energia a un piccolo motorino da 180 W sistemato nel mozzo posteriore della bicicletta, senza la necessità di usare una batteria a litio come nel caso della e-bike. Tra l’altro, i cinesi di Youon stanno lavorando in collaborazione con i giapponesi di Toyota per trasferire la tecnologia della bici elettrica anche all’automobile.
I veri limiti di questo mezzo, che sulla carta e per le sue caratteristiche, si può considerare “sostenibile“, sono però due, e non marginali. Il primo è l’autonomia, che al momento non supera i 50-60 chilometri. Non sono pochi, ma questo rende la bici a idrogeno non adatta a tutti coloro che utilizzano le due ruote anche per gite, escursionismo e attività sportiva. Il secondo limite, decisamente più importante, è il prezzo: l‘e-bike importata in Italia e con tecnologia cinese, costa 4.800 euro. Un prezzo decisamente “insostenibile”, o comunque da catalogo dei prodotti del “lusso sostenibile”.
Fonte immagini: Bike UP/Facebook
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