Blue Cafè: a Marzamemi c’è la prima barca a vela gestita da ragazzi diversamente abili

Sequestrata nel 2017 a scafisti turchi con 72 persone a bordo in balia delle onde, la barca a vela Blue Cafè è ormai in uso alla onlus La Casa di Toti, che offre progetti per l'autonomia di ragazzi affetti da autismo. Ormeggiata a Marzamemi, è disponibile per far vivere l'esperienza di una gita nel Mediterraneo insieme alle famiglie

barca etica blue cafè

Ogni tanto i beni dei criminali non si sprecano. E tornano a vivere, ma questa volta nell’interesse della comunità. E’ il caso della barca a vela Blue cafè, un’imbarcazione di 14 metri con un motore di 135 cavalli, sequestrata agli scafisti che fanno l’orrendo traffico di immigrati e ormeggiata alcuni mesi nel porto di Marzamemi, in provincia di Siracusa.

Da qui il tribunale di Lecce ha deciso di assegnare la barca alla onlus La casa di Toti per portare in mare i ragazzi autistici.

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BARCA ETICA BLUE CAFÈ

Muni Sigona, la presidente della onlus, madre del progetto e di Toti, ragazzo autistico, non nasconde la propria felicità nell’apprendere la decisione del tribunale: la Blue Cafè, barca a vela monoalbero lunga 14 metri, è stata assegnata definitivamente a La Casa di Toti, associazione che si occupa di ragazzi con disabilità. Una battaglia vinta contro una burocrazia complicata, ma grazie a coraggio e determinazione, e dopo un periodo di affido temporaneo, adesso la barca è a disposizione della onlus e delle tante attività che porta avanti. 

“Purtroppo spesso le imbarcazioni usate per trasportare i migranti vengono distrutte quando invece potrebbero rappresentare un importante ‘investimento’ per le onlus e per le attività che si potrebbero far svolgere ai ragazzi”,spiega Sigona in una nota dell’ufficio stampa. 

La ‘barca etica’, prima nel suo genere, sarà a disposizione di associazioni del terzo settore che lavorano sulle disabilità, consolidando una rete virtuosa già in attività, nonché, ovviamente, della stessa onlus, sulla quale organizzerà laboratori ed attività per i ragazzi e le ragazze. E servirà per permettere loro di godersi gite in barca a vela solcando il mediterraneo insieme alle proprie famiglie, contemporaneamente lavorando sulla propria autonomia per fronteggiare l’impegno della navigazione.  Durante il viaggio in barca saranno i ragazzi a prendersi cura dei propri passeggeri, indicando loro il comportamento da tenere in barca, preparando il pranzo e fungendo da guida turistica. 

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BARCA A VELA LA CASA DI TOTI

Omologata per 12 persone, nell’ aprile 2019 ha ricevuto il suo battesimo dell’acqua: una breve regata con altre due imbarcazioni verso l’isola di Capo Passero di Portopalo durante la quale i ragazzi e le ragazze hanno liberato in cielo dei palloncini blu, il colore dell’autismo, con i loro messaggi e i loro disegni sul progetto.Oggi l’imbarcazione di origine turca, sequestrata con a bordo 72 migranti in balia delle onde, ha un lieto fine, grazie all’associazione La casa di Toti: ormeggiata a Marzamemi, frazione marinara di Pachino, a 45 minuti di auto da Modica, sede della onlus, dopo un periodo ferma a Portopalo per interventi di manutenzione, è disponibile per chiunque abbia validi progetti di velaterapia o altri spunti con finalità sociale, che vadano a sviluppare l’autonomia dei ragazzi e delle ragazze autistiche o con disabilità motorie o mentali. 

Tra i ringraziamenti del progetto, la sezione di Catania della Lega Navale e Alessandro Benetton, imprenditore trevigiano che si è subito preso a cuore il progetto, sponsorizzando e sostenendo sia la prima barca etica italiana che La Casa di Toti.             

(Immagine in evidenza tratta dal sito web dell’associazione La Casa di Toti)

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