A Villapizzone le famiglie che vivono in comunità

Accoglienza, condivisione, sobrietà: che cosa significa una vita condivisa. Una scelta che oggi in Italia è fatta in 35 comunità e riguarda 160 famiglie.

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Quando Enrica e Bruno Volpi, marito e moglie, arrivarono nella vecchia cascina dei conti Radice Fossati, nel quartiere di Villapizzone, periferia di Milano, trovarono soltanto un vecchio rudere fatiscente, una stalla che rischiava di crollare e del terreno incolto. Si diedero da fare e, con il sostegno di una comunità di padri gesuiti che avevano preso in gestione l’immobile, e insieme a Danila e Massimo Nicolai, lo ristrutturarono, pietra su pietra, per renderlo accogliente e vivibile.

Correva l’anno 1978, e oggi, la comunità di Villapizzone è un caso che ha fatto scuola in Italia, diventando il format ideale di una vita in comunità: ci sono loro e ci sono anche Betta e Tullio che vivono lì da quasi trent’anni. Ma con loro ci sono anche altre sei famiglie, alcuni gesuiti e ospiti che vengono accolti di volta in volta. In tutto una cinquantina di persone. 

Un lavoro impegnativo quello della ristrutturazione, ma portato avanti con forza ed entusiasmo: mentre gli uomini si dedicavano allo sgombero e alla ristrutturazione della casa, le donne si prendevano cura dei bambini. 

Obiettivo: vivere insieme, in una comunità che si aiuta e si sostiene, mettendo al centro della propria vita solo quello che conta, in primo luogo l’affetto che li lega. Una comunità basata sulla fiducia in cui si condividono anche le spese e i guadagni. Dove c’è una cassa comune da cui tutti possono trarre ciò di cui hanno bisogno: quello che avanza, alla fine dell’anno viene riutilizzati per altri progetti decisi di comune accordo. 

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Attualmente l’associazione Mondo di Comunità e Famiglia ha dato vita a ben 35 comunità sparse in tutta Italia, all’interno delle quali vivono stabilmente oltre 160 famiglie, ancora all’insegna di una genitorialità condivisa fatta di appartamenti caratterizzati da porte comunicanti e tavole condivise in cui si pranza e si cena tutti insieme. Una comunità aperta agli altri in cui non ci sono solo i figli delle coppie che vi risiedono ma in cui vengono accolti anche bambini in affido temporaneo o famiglie in difficoltà. 

Dal 1978 ad oggi, la comunità ha accolto e ospitato oltre 500 persone. 

È questo il vero significato del termine “famiglia” per la comunità di Villapizzone e l’associazione Mondo di Comunità e Famiglia di cui fa parte anche “Quasilocanda”, un bar ma anche un ristorante e un centro di aggregazione per giovani e anziani.

Le immagini sono tratte dalla pagina Facebook “Mondo di Comunità e Famiglia”

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