Anna perde gambe e braccia per un tumore inesistente

Una diagnosi sbagliata e un lungo girando tra gli ospedali. Poi la raccolta fondi per la protesi e la causa per il risarcimento

Un calvario. Con una sequenza interminabile, e gravissima, di errori sanitari. La storia di Anna Leonori, 46 anni, residente a Terni, due figli di 9 e 13 anni, inizia nel 2014 quando le viene diagnosticato. Presso l’ospedale Santa Maria di Terni, un tumore alla vescica. Inesistente.

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ANNA PERDE GAMBE E BRACCIA PER UN TUMORE INESISTENTE

Dopo la diagnosi, visto che il tumore viene classificato a uno stadio molto avanzato (il quarto), Anna subisce l’intervento con estrema urgenza e con l’asportazione anche dell’utero e delle ovaie. E da quel momento inizia il suo calvario: infezioni, setticemia, 80 giorni in coma, e poi amputazione, presso l’ospedale di Cesena dove è stata trasferita da Terni, delle gambe e delle braccia. Da quel momento la donna vede una sola luce nel suo tunnel: riuscire a raccogliere fondi per una protesi che non viene fornita dal Servizio sanitario nazionale. Costo: circa 90mila euro. Anna usa sua pagina Facebook per riuscire ad arrivare all’importo, e i suoi appelli funzionano, anche grazie alla generosità che non ti aspetti, dai vigili urbani di Terni ai dipendenti dell’azienda Treofan, fino alla campionessa paralimpica di scherma Bebe Vio. Nello stesso la donna ha avviato la pratica per chiedere il risarcimento per i danni subiti in seguito agli errori sanitari. E così Anna Leonori può sognare una nuova vita.

Fonte immagine: Facebook

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