Rogo di Pomezia, tutto è ancora nel buio. Tranne un fatto: ovunque siamo circondati dall’amianto

Il disastro alle porte di Roma è l’ennesima prova delle catastrofiche condizioni ambientali dell’Italia. Case, tubature, tetti: nel nostro Paese si contano 32 milioni di tonnellate di amianto. E 3mila morti. Eppure il minerale è fuorilegge da quasi vent’anni.

Rischi per la salute amianto

RISCHI PER LA SALUTE AMIANTO –

A distanza di giorni, diversi giorni, dal tragico incendio del deposito della Eco-X a Pomezia, con effetti e danni devastanti fino alle porte di Roma, ancora tutte le domande sul rogo (a partire dalla prima: come si è sprigionato) sono senza risposta. E già questo è grave. Voci si sommano a voci, incertezze a incertezze, e come al solito quando c’è un disastro ambientale in Italia, una pachidermica macchina burocratica si è messa in campo. Tutti e nessuno.

LEGGI ANCHE: L’amianto continua a uccidere 4mila persone ogni anno, 2500 le scuole a rischio

POLVERI DI AMIANTO NELL’ARIA –

Gli amministratori locali, dai sindaci ai vari presidenti e assessori di enti, che urlano ovviamente nel furbo tentativo di sfilarsi da qualsiasi responsabilità. E di stare con «la gente», la stessa che da anni in quella zona sta respirando veleni. Poi abbiamo in campo i ministeri (Sanità, Ambiente, Istruzione), le Asl, la Procura della Repubblica, i soliti enti ad hoc. E cosa sappiamo? Cosa abbiamo capito? Poco, quasi nulla, e in ogni caso, a proposito di danni collaterali, per il momento i cibi prodotti in un’area di 50 chilometri dal luogo del disastro, sono stati vietati in tutte le mense scolastiche di Roma.

AMIANTO: QUANDO È PERICOLOSO –

L’unico fatto accertato, però, è grave quanto il rogo e ne amplifica in modo esponenziale i danni: a Pomezia, quel deposito di veleni, la cui lista di oggetti contenuti è davvero impressionante (batterie, plastiche, pneumatici: di tutto, di più) è imbottito di amianto. L’orrendo e micidiale amianto, con le sue terribili fibre che libera, che vengono respirate finendo nei bronchi e nei polmoni, attraverso un’incubazione che può durare anche 25-40 anni. L’amianto che, dopo più di vent’anni di conoscenza accertata dei suoi danni, gonfia scuole, tante scuole, edifici pubblici e privati di mezzo Paese.

PER APPROFONDIRE: La fabbrica di Bari che dal 1972 continua a uccidere per l’amianto

RISCHIO ESPOSIZIONE AMIANTO –

Quanto amianto abbiamo ancora in Italia? Purtroppo tanto. Trentadue milioni di tonnellate, pari a circa 5 quintali per ogni cittadino. E questo killer silenzioso della nostra salute si nasconde ovunque: nei rivestimenti di tetti e garage, negli uffici costruiti con un materiale poi diventato fuorilegge, nelle tubature dell’acqua, nelle rotaie dei treni, nelle scuole e nelle palestre. Ovunque, insomma. Con il catastrofico risultato che, secondo i calcoli del ministero della Salute, ci sono ancora 3mila vittime all’anno in Italia, colpite dalle radiazioni dell’amianto.

TUMORI AMIANTO MESOTELIOMA –

In particolare questa autentica strage degli innocenti si manifesta attraverso il mesotelioma, un particolare e micidiale tipo di tumore che si sviluppa in seguito all’esposizione all’amianto. Le diagnosi in Italia di mesotelioma sono circa mille l’anno.

AMIANTO: DANNI ALLA SALUTE –

La cosa assurda è che siamo ancora circondati dall’amianto, con i relativi danni all’ambiente e alla nostra salute, nonostante che l’uso di questo materiale sia stato vietato da quasi vent’anni. Vent’anni sprecati, in una battaglia ancora persa.

PER SAPERNE DI PIÚ: Smaltimento amianto, a Udine il primo impianto per il riuso delle fibre

 

Torna in alto