
Credevamo di gustare uno dei prodotti simbolo del nostro made in Italy e invece era tutta una bufala. Nel senso peggiore del termine però. Da un’inchiesta dell’Antimafia di Napoli è emerso, infatti, che la famosa e prelibata mozzarella di bufala campana doc del rinomato caseificio di Giuseppe Mandara veniva spesso prodotta utilizzando latte proveniente dall’Est Europeo. Latte, il più delle volte anche di basso costo e congelato.
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Come si legge su ilfattoquotidiano.it, proprio per questo motivo, i pm che seguono la vicenda, hanno richiesto l’arresto di Mandara definito come il “promotore, organizzatore e capo del gruppo criminale” che per anni avrebbe violato il disciplinare di produzione grazie a un accordo fraudolento tra controllori e controllati. Ovvero tra i titolari di alcuni grandi caseifici e i vertici del Consorzio, anch’essi indagati. Per potersi fregiare del marchio dop, infatti, la mozzarella dovrebbe essere prodotta solo con latte fresco proveniente dalle province di Caserta e Salerno o di altri comuni ricompresi tra le province di Napoli, Benevento, Isernia, Frosinone, Latina, Foggia, Roma. Latte che poi deve essere trasformato entro 60 ore dalla mungitura, acidificato con siero naturale e coagulato con caglio di vitello.
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Regole, queste, che nessuno rispettava, nella continua corsa al ribasso dei prezzi e alla necessità di tamponare in qualche modo gli effetti di alcune epidemie di brucellosi che hanno decimato i capi di bestiame e la produzione di latte fresco.