A cosa serve il PSA e come regolarsi quando è alto

Non è un test fatto solo per individuare la presenza di un tumore, ma può dare anche altre indicazioni. Alcune utili, in quanto possono riguardare altri problemi prostatici o anche un'insufficienza renale. L'importante è non avere ansie e non sprecare tempo e soldi con biopsie inutili.

valore psa alto cosa significa

Il PSA (Antigene Prostatico Specifico) è una proteina prodotta dalla prostata, una ghiandola dell’apparato genitale maschile, e misurando la sua quantità con un semplicissimo esame si possono avere delle indicazioni molto utili.

A condizione di non sprecare il test, riconoscendone, come ormai converge la stragrande maggioranza dei medici dopo anni di polemiche sulla reale utilità del calcolo del PSA, i vantaggi ma anche i limiti.

Per esempio: il PSA non va considerato come un esame specifico per un eventuale tumore alla prostata, ma aiuta a valutare anche altri problemi a livello prostatico, ed esistono molti falsi positivi e falsi negativi. I falsi positivi sono uomini con un PSA elevato che non è però causato da un tumore; i falsi negativi, più rari, sono casi di tumore presenti nonostante un valore di PSA basso.

In entrambi i casi si rischia: nel primo, di sprecare tempo, soldi e salute (con ansia e panico) per indagini inutili; nel secondo, di ritardare una diagnosi.

Come si fa l’esame

L’esame del PSA viene consigliato agli uomini a partire dai 50 anni, ma le persone che hanno casi di cancro alla prostata in famiglia (padre, fratelli) dovrebbero iniziare già verso i 40-45 anni.

La procedura è molto semplice: si tratta di un prelievo di sangue venoso, solitamente da una vena del braccio, che non richiede il digiuno.

Tuttavia, per evitare alterazioni del risultato, si raccomanda di astenersi nelle 48 ore precedenti da attività come:

  • Un’intensa attività fisica (in particolare il ciclismo),
  • Rapporti sessuali con eiaculazione,
  • Esami urologici come l’esplorazione rettale.

Tabella valori PSA per età e misurazioni

Il valore del PSA si misura in nanogrammi per millilitro (ng/mL). Non esiste un singolo valore “normale” valido per tutti, poiché la concentrazione tende ad aumentare fisiologicamente con l’età. Indicativamente, i medici considerano dei valori di riferimento basati sulle fasce d’età:

  • 40-49 anni: inferiore a 2,5 ng/mL
  • 50-59 anni: inferiore a 3,5 ng/mL
  • 60-69 anni: inferiore a 4,5 ng/mL
  • Oltre 70 anni: inferiore a 6,5 ng/mL

È fondamentale ricordare che questi sono solo dei limiti di riferimento. Un valore leggermente superiore non è automaticamente un allarme, così come un valore basso non esclude a priori qualsiasi problema, come per i falsi negativi.

Cosa indica il PSA alto

Un PSA alto non significa necessariamente la presenza di un tumore, ma può invece dare indicazioni significative per altri problemi prostatici o anche essere semplicemente la conseguenza di situazioni particolari. Per esempio:

  • Iperplasia prostatica benigna (IPB): L’ingrossamento della prostata non tumorale, comune con l’età, aumenta il numero di cellule che producono PSA, facendone salire il livello.
  • Prostatite: Un’infiammazione o un’infezione della ghiandola prostatica irrita le cellule, che di conseguenza rilasciano più PSA nel sangue.
  • Insufficienza renale: Un ridotto funzionamento dei reni può compromettere la capacità del corpo di smaltire il PSA, causandone un accumulo nel circolo sanguigno.
  • Eiaculazione recente: La stimolazione della prostata durante l’attività sessuale può provocare un innalzamento temporaneo e non preoccupante del valore.
  • Manovre urologiche: Esami come l’esplorazione rettale, la cistoscopia o l’inserimento di un catetere possono “spremere” meccanicamente la prostata, causando un rilascio di PSA.

E se il PSA è basso?

In genere, un valore di PSA basso e stabile nel tempo è considerato un indicatore di buona salute prostatica. Tuttavia, non offre una garanzia assoluta. Esistono forme di cancro alla prostata, sebbene meno comuni, che non producono quantità significative di PSA (i cosiddetti falsi negativi).

Per questo motivo, il valore del PSA va sempre interpretato nel contesto di una visita urologica completa, che può includere l’esplorazione rettale, specialmente se sono presenti altri sintomi o fattori di rischio.

Che fare se il PSA è alto

Quando il PSA risulta alto, ci sono alcune cose da fare con lucidità e senza lasciarsi prendere dal panico e da inutili preoccupazioni.

  • Primo: confrontarsi con l’urologo e prendere con lui qualsiasi decisione.
  • Secondo: non passare a una fase successiva secondo il criterio della consultazione del dr. Google (o dell’Intelligenza Artificiale) o semplicemente ascoltando ciò che hanno fatto altri uomini in circostanze analoghe.
  • Terzo: selezionare bene gli eventuali accertamenti successivi.

Esami di approfondimento nel caso del PSA alto

Nel momento in cui il PSA dovesse risultare alto, d’intesa con l’urologo si può passare ad alcuni esami successivi, come questi:

  • PSA libero / PSA totale (rapporto fPSA/tPSA): Calcola la percentuale di PSA “libero”; un rapporto basso (< 15-20%) è statisticamente più associato a un tumore.
  • PSA density (densità del PSA): Mette in relazione il valore del PSA con il volume della prostata (misurato con ecografia); un PSA alto in una prostata piccola è più sospetto.
  • PSA velocity (velocità del PSA): Valuta la rapidità di crescita del valore nel tempo attraverso misurazioni ripetute; un aumento rapido può essere un campanello d’allarme.
  • Nuovi marcatori (es. PHI – Prostate Health Index, 4Kscore): Esami del sangue più specifici che analizzano diversi marcatori per calcolare una percentuale di rischio più accurata per tumori aggressivi.
  • Risonanza Magnetica multiparametrica (mpMRI): È un esame di imaging fondamentale che “fotografa” la prostata, identifica con precisione le aree sospette e guida l’urologo per una biopsia mirata, se e solo se necessaria.

Stile di vita e salute della prostata

Sebbene non ci siano formule magiche per azzerare i rischi, uno stile di vita sano può contribuire al benessere generale e anche alla salute della prostata.

Una dieta equilibrata, ricca di frutta, verdura e cereali integrali, e povera di grassi saturi e carni rosse, è spesso raccomandata. Mantenere un peso corporeo corretto e praticare attività fisica regolarmente sono altri due pilastri importanti.

Questi comportamenti virtuosi, uniti a controlli periodici concordati con il proprio medico, sono l’approccio più saggio alla prevenzione.

Il PSA come strumento, non come sentenza

Il test del PSA deve essere considerato per quello che è: un primo, prezioso campanello d’allarme che aiuta a monitorare la salute della prostata. Non è una diagnosi, ma un indicatore che, se alterato, merita attenzione e un percorso ragionato.

L’ansia è cattiva consigliera e le decisioni affrettate possono portare a esami invasivi e inutili. La figura di riferimento è e rimane l’urologo, l’unico specialista in grado di interpretare il dato nel contesto clinico generale del paziente e di guidarlo, passo dopo passo, verso gli accertamenti più appropriati.

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