Come riconoscere una vittima del bullismo

Chiede di essere accompagnato a scuola. Ha strani lividi o graffi. E si rifiuta di dare spiegazioni

come riconoscere una vittima di bullismo

COME RICONOSCERE VITTIMA DEL BULLISMO

Il bullismo colpisce in modo quasi equivalente maschi e femmine, specie nell’età compresa tra gli 11 e i 13 anni, quando il fenomeno, stando alle statistiche, raggiunge il suo picco. Un’indagine dell’Istat ha svelato che il 9,9 per cento delle ragazze e l’8,5 per cento dei maschi hanno subito atti di bullismo una o più volte durante la settimana. Il bullismo, dunque, può entrare in tutte le nostre case. Ma come fanno i genitori a capire che il figlio, o la figlia, sono stati vittime del bullismo? Come si riconoscono?

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SEGNALI CHE INDICANO ATTI DI BULLISMO

I segnali più significativi che indicano atti di bullismo sono:

  1. Il bambino non vuole andare a scuolacome riconoscere una vittima di bullismo
  2. Chiede di essere accompagnato in classe
  3. Va stranamente male a scuola
  4. Torna a casa con i libri o i quaderni distrutti
  5. Torna a casa affamato
  6. Chiede soldi, o li ruba
  7. Inizia a fare il bullo con i fratellini o con gli amici
  8. Ha strani lividi o graffi
  9. Si rifiuta di spiegare quello che è successo

COSA FARE IN CASO DI BULLISMO

Che fare se scoprite che vostro figlio è vittima di episodi di bullismo? Innanzitutto è bene non perdere la calma, non sentirsi una vittima che vuole fare giustizia, e cercare la complicità delle altre famiglie della classe e innanzitutto degli insegnanti. Dopo avere sbloccato vostro figlio. Per questo fate capire a vostro figlio che siete dalla sua parte, rassicuratelo e spiegategli che non è una colpa essere vittima di bullismo. Non fategli portare oggetti di valore a scuola, e se il bullo insiste per avere qualcosa, dite a vostro figlio di consegnarlo: è meglio evitare conseguenze peggiori. non siate aggressivi contro il bullo e non pensate di risolvere la faccenda da soli: rivolgetevi agli insegnanti.

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I LITIGI NON SONO BULLISMO

Il bullismo va circoscritto, anche per capirlo e difendersi meglio. Non bisogna confonderlo, per esempio, con normali litigi tra bambini, adolescenti e ragazzi, che fanno parte della loro vita quotidiana. Nè, all’estremo opposto, con episodi di spudorata violenza. Vi ricordiamo che non si tratta di bullismo se due ragazzi o gruppi di ragazzi litigano fra loro o si picchiano perché, in questi casi, esiste una parità di forza. Ma soprattutto non è bullismo quando qualcuno attacca o minaccia un coetaneo con un coltello, procura ferite gravi o compie molestie o abusi sessuali, questi comportamenti sono dei veri e propri reati.

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COME SI RICONOSCE UN BULLO

Il bullo ha alcuni connotati precisi, ed è facilmente riconoscibile.
  • Non fa bene a scuola, non ama fare sport, è svogliato e indifferente
  • Non mostra alcun interesse per le attività di gruppo e ha pochi amici
  • Si mostra forte, ma in realtà è debole, tanto che deve agire sempre con altri compagni
  • Ha un desiderio represso di successo, da raggiungere in tempi brevissimi
  • Colpisce con le mani, ma anche con le parole
  • Nel suo linguaggio sono molto presenti insulti, minacce, ed espressioni razziste
  • Il bullo conta molto su alcune reazioni delle sue vittime: paura, indifferenza, vergogna.
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