A Milano dieci donne lottano contro la plastica. Educando i bar a non usare stoviglie usa e getta

Le volontarie anti-plastica convertono tutte le attività commerciali del terzo municipio a un uso consapevole delle risorse e a una vita plastic-free. Ci mettono la faccia e il tempo libero, dedicandosi al progetto "Mi faccio in 3", partito dalla social street di Via Morgagni e arrivato fino a Lambrate

volontarie anti-plastica

La nuova tendenza del vivere la città è quella di tornare alla socialità e alla condivisione, e grazie alla rete i quartieri tornano a essere vissuti e partecipati da abitanti che si ritrovano sotto lo stesso tetto, virtuale. Si chiamano social street, sono tutte quelle strade, e loro abitanti, che si sono date appuntamento sui social network per scambiarsi pareri, consigli, opinioni e idee sullo sviluppo del luogo in cui si abita, socializzare e stringere rapporti di buon vicinato, nonché lanciare iniziative e progetti dal basso, partendo dalle esperienze e dall’impegno di ognuno.

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VOLONTARIE ANTI-PLASTICA

Come accade nella social street milanese di Via Morgagni, dove un gruppo di dieci donne allarmate dalla tragica situazione dell’inquinamento da materiali plastici, ha costituito un comitato anti-plastica per occuparsi di convincere gli esercenti del quartiere a eliminare le stoviglie usa e getta, le cannucce e le bottigliette di acqua in PET. Le ragazze di “Mi faccio in 3”, progetto che intende rendere sempre più green le vie del terzo municipio di Milano, si muovono da via Benedetto Marcello a piazza Piola, da via Aselli e via Inama fino a Lambrate portando avanti principalmente tre richieste: l’eliminazione della plastica nei negozi, nei bar e nei ristoranti, la possibilità di avere in strada colonnine posacenere per raccogliere i mozziconi evitando così di riversarli in strada, e infine l’installazione di case dell’acqua, per permettere un’erogazione più semplice ai residenti della zona dell’acqua del sindaco, riducendo fortemente l’uso delle bottiglie in plastica.

volontarie anti-plastica

Impegnatissime a convincere gli esercenti del municipio ad aderire alla campagna plastic-free lanciata da Legambiente, Confcommercio e lo stesso Comune di Milano, le attiviste del progetto sono convinte che non si possa delegare sempre ad altri le battaglie per un mondo più sostenibile e attento all’ambiente, e così si espongono in prima persona, utilizzando fino all’ultimo minuto del proprio tempo libero per chiedere con forza di evitare l’uso, e lo spreco, di plastica. Facendo arrivare i titolari degli esercizi commerciali ai limiti della sopportazione, persino: l’ultimo negozio a capitolare è stata una pizzeria al taglio, in via Eustachi, ma tante altre attività sono in via di adesione al sogno di un quartiere senza plastica.

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PROGETTO MI FACCIO IN 3 MILANO

Nel pieno spirito delle social street, le volontarie sono organizzate in modo democratico, in gruppi senza vertici, e puntano a coinvolgere anche uomini e ragazzi giovani grazie a un uso positivo e “sociale” di Twitter, Instagram, Facebook e tutti gli altri social network. E, d’altronde, le tecnologie usate, come i gruppi di Whatsapp, sono il modo migliore per diffondere il tam tam sulle iniziative della social street di via Morgagni.

I tre filoni del progetto, prima di tutto, ma anche momenti di approfondimento a cura di Legambiente, organizzando un porta a porta serrato per terminare l’opera di convincimento a tutti gli altri esercenti della zona.
Per ora le dieci attiviste green sono strutturate solo nel terzo municipio, perché preferiscono avere un interlocutore istituzionale unico, ma non escludono, anzi, lo desiderano, una contaminazione verso altre zone e altri quartieri, che possono portare l’impegno delle donne per un mondo più pulito, tutelato e antispreco.

(Immagine in evidenza tratta dal quotidiano Repubblica.it/Photo credits: Repubblica.it)

VIVERE SENZA PLASTICA:

 

 

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