Andare a vivere in campagna è una scelta più facile di quanto possa sembrare in apparenza, anche grazie a una serie di fattori diventati determinanti. Le tecnologie consentono di lavorare in qualsiasi parte del Paese dove ci sia una buona connessione. Il costo della vita nelle città è diventato quasi dappertutto insostenibile, specie per il caro-alloggi. Ma anche per altri elementi che comprendono, per esempio nel caso delle città d’arte, l’overtourism e la febbre da affittacamere. Le zone di campagna in Italia sono ormai tutte ben attrezzate, anche sul piano dei servizi, dalla scuola all’assistenza sanitaria. Il lavoro, in generale, è diventato più mobile (quando c’è e non è solo teorico), nel senso che sempre più spesso, nel corso di una vita professionale, si matura l’idea di cambiare attività, e anche aria. La campagna italiana, in qualsiasi regione, è bellissima, accogliente in tutti i mesi dell’anno, e garantisce anche ottime condizioni climatiche. L’aumento delle aspettative di vita inducono sempre più frequentemente a ripensare alla propria organizzazione e a mettere nel conto la possibilità di una “seconda (o terza, quarta…) vita”. D’altra parte, sebbene non ci siano statistiche precise sugli spostamenti della popolazione verso le campagne, sappiamo con certezza che nel 2024 ci sono stati quasi 300 mila italiani che hanno lasciato i grandi centri per andare a vivere in comuni con meno di 20 mila abitanti (una buona parte sono proprio in campagna).
Ma per non sprecare una scelta così carica di opportunità, e anzi renderla davvero piena e completa, ci sono alcune cose da tenere presente quando si decide di andare a vivere in campagna.
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Non esagerare con le aspettative
La scelta della campagna, come abbiamo visto, può avere molte origini. Compreso uno stato d’animo da rigetto per la città. L’importante è non esagerare con le aspettative, specie all’inizio, e mettere nel conto una graduale scoperta dei piaceri della terra, anche per evitare delusioni che poi si traducono in un rapido, quanto scomodo, frustrante e costoso ripensamento. Inoltre la campagna non è l’Eden, e le complicazioni non vanno escluse a priori, ma semmai messe nel conto.
Scegliere il luogo giusto senza fretta
Il concetto di campagna è molto ampio, e quindi si presta facilmente a errori legati alla fretta o alla scarsa conoscenza dei luoghi. Prima di andare a vivere in campagna, ovunque e in una qualsiasi regione, dovete conoscere bene il luogo che avete selezionato e per riuscirci non dovete avere fretta. Tra le cose da valutare, nel luogo che avete scelto, ci sono anche i servizi di cui dispone in modo facile e veloce: il rischio è di isolarsi troppo, e quindi avere problemi ogni volta che c’è qualcosa di straordinario (una visita medica o una pratica burocratica da completare) da affrontare.
Innovare, se si decide di coltivare
Se non vivete di rendita, se non vi accontentate delle entrate della vostra pensione, o di qualche lavoro saltuario, e volete diventare un imprenditore della campagna, allora non potete non passare per il trampolino dell’innovazione. Per esempio: è impensabile coltivare e vendere dei prodotti della campagna, o anche solo affittare stanze di un agriturismo, senza avere fatto bene i conti con il web e senza sfruttare la leva di Internet, che tra l’altro consente a ciascuno di essere il venditore dei propri prodotti. Così come, chi inizia a coltivare non può ignorare la straordinaria tendenza a favore dell’agricoltura biologica, della cucina vegetariana e vegana, del riciclo e del recupero degli scarti agricoli, della riscoperta di antiche coltivazioni poi tramontate, ma da rilanciare grazie appunto all’innovazione. Del prodotto, del marketing, della commercializzazione.
Chi decide di andare a vivere in campagna, avviando un’attività agricola, deve avere la consapevolezza che ci sono due montagne (altro che campagna!) da scalare. La prima si chiama burocrazia: anche nell’universo della terra l’Italia deve fare i conti con questa palla al piede. La seconda è la scelta di eventuali collaboratori: non sono sempre facili da individuare e da trovare.
Integrare le attività
Tenete sempre presente che qualsiasi attività andate a fare in campagna si intende ormai, per definizione, ben integrata: ovvero coltivazione con ristorazione, agriturismo con fitness e benessere, frutteti con enogastronomia. L’ideale, per chi fa una scelta di vita e di attività di lavoro in campagna, è integrare le varie cose. La campagna oggi è questo: un piede in più staffe, compresa quella dei beni culturali che in Italia sono dappertutto. E spesso proprio vicino ai luoghi dove si coltiva.
Contributi per andare a vivere in campagna
C’è un grande movimento, anche sul piano politico e amministrativo, a favore della vita in campagna e del ritorno ad attività che hanno a che fare con l’agricoltura. Non sprecatelo. Anzi, cercate di farlo diventare una leva della vostra scelta. Per esempio: finalmente ci sono bandi, e diversi, che mettono in vendita, a prezzi molto scontati e convenienti e con ottimi finanziamenti, interi pezzi di terra da sviluppare. Come i tanti contributi, previsti da leggi nazionali, regionali, europee e perfino comunali e provinciali. Ricordate, a proposito di finanziamenti, che il cuore, e la cassa, dell’agricoltura di tutti i paesi europei si trovano a Bruxelles. Ma i rubinetti che erogano agevolazioni e contributi sono poi quelli delle regioni e dei rispettivi assessorati all’Agricoltura, al Turismo, alle Attività produttive e anche alla Cultura.
Bonus e incentivi disponibili
A parte le verifiche su possibili contributi e incentivi disponibili, che vanno fatte sul territorio dove si trova la zona di campagna che avete scelto, ci sono alcune opportunità generali da prendere in considerazione.
- Chi si trasferisce in un comune montano, dove ci sono sicuramente terre da coltivare e ampie zone di campagna, può beneficiare, sulla base di una legge nazionale del 2025, di un credito d’imposta pari al 60 per cento.
- Le aziende invece beneficiano di un bonus fiscale, sempre dal 2025, che consente di risparmiare 8 mila euro di contributo all’anno per il lavoratore che decide di trasferirsi in una località montana e svolgere la sua attività attraverso lo smartworking.
- Ogni regione ha specifiche leggi e norme che prevedono finanziamenti, incentivi e agevolazioni a favore di chi decide di andare a vivere in zone di campagna.
- Per esempio, queste regioni prevedono bandi per contributi a fondo perduto per il trasferimento in zone disagiate, (anche aree di campagna): Calabria, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Sicilia, Campania.
I benefici fondamentali quando si va a vivere in campagna
Ogni scelta di vita orientata verso la campagna presenta i suoi vantaggi e anche, in alcuni casi, potenziali svantaggi. Ma questi benefici sono sicuramente condivisi da tutte le persone che prendono una decisione di questo genere.
- In campagna generalmente l’aria è più pulita. Se non altro, c’è meno traffico e di conseguenza meno inquinamento da smog.
- Tra gli alberi, le coltivazioni e gli allevamenti, in campagna domina il silenzio. Ci sono meno rumori e meno confusione.
- In tutti gli ambienti e i territori campagnoli c’è un senso di comunità maggiore perché le persone si conoscono più facilmente.
- La campagna favorisce il relax perché si è immersi nella natura e i ritmi di vita sono più lenti rispetto alla città.
- Vivendo in zone agricole, si possono coltivare ortaggi e frutta a chilometro zero.
Svantaggi della vita in campagna
Come abbiamo detto all’inizio, la scelta di andare a vivere in campagna può presentare alcuni svantaggi. Come questi:
- Ci sono meno opportunità di lavoro.
- Se frutta e verdura, e altri alimenti, si possono trovare nei dintorni presso produttori locali, molti altri negozi difficilmente si trovano nei paraggi e per raggiungerli può essere necessario percorrere parecchi chilometri. Se i mezzi pubblici non sono efficienti quanto in città, viaggiare in auto diventa quasi obbligatorio.
- La vita può risultare noiosa per chi non è abituato ai ritmi lenti.
- L’assenza dell’energia vitale delle città, compreso il loro caos, può, a lungo andare, farsi sentire. Salvo poi abituarsi a nuovi ritmi e innanzitutto a nuovi stili di vita.
Il caro alloggi è forse il problema più grave da affrontare nelle nostre città. Ovunque i prezzi, sia per gli affitti sia per gli acquisti, sono diventati insostenibili. Con la scusa delle case green, super moderne per gli impianti energetici e la domotica intelligente, con qualche alberello sui balconi, i prezzi sono volati ed è nata la speculazione immobiliare sotto il segno della falsa sostenibilità. Tutto raccontato in questo libro, comprese le soluzioni contro il caro alloggi che in alcune città europee funzionano molto bene!
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