SPRECO ALIMENTARE DOMESTICO –
Ci sarebbe da andare a Londra per visitarlo. Siamo nel cuore della capitale inglese, nel ricco quartiere di Kensington, dove il flagship Whole Food, uno dei più importanti della Gran Bretagna, ha deciso di fare un’utile provocazione per i suoi clienti. Come? Dimostrando, in modo quasi artistico, che cosa significa, ogni giorno e nelle nostre case, lo spreco di cibo. Gli alimenti ancora commestibili che finiscono nella spazzatura.
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L’INIZIATIVA DI WHOLE FOOD LONDRA –
Whole Food ha dedicato l’intero mezzanino del suo punto vendita, rinunciando così a un prezioso spazio per le offerte dei suoi prodotti, per raccontare lo spreco di cibo domestico. L’opera sembra un’installazione di un artista concettuale contemporaneo. E si vedono cibo e confezioni gettate in cucina, nel frigorifero, sulla tavola, in cucina. Ovunque. L’obiettivo è quello di sensibilizzare i londinesi a evitare questi sprechi, e dimostra che anche i grandi venditori, i supermercati, sono interessati a un cambiamento positivo negli stili di vita.
SPRECHI ALIMENTARI SUPERMERCATI –
Intanto, in Italia la Coldiretti ha diffuso gli ultimi dati sullo spreco di cibo nel nostro Paese. E in parte si tratta di numeri interessanti. Il 60 per cento delle famiglie italiane ritiene, nell’ultimo anno, di avere ridotto, se non eliminato lo spreco di cibo a livello domestico. Ma molto resta ancora da fare, se pensate che continuiamo a gettare nella spazzatura 76 chili di prodotti alimentari buoni, per ogni italiano, ogni anno. Troppo. E abbiamo un conto complessivo dello spreco alimentare ancora altissimo: 12,5 miliardi di euro. Tra l’altro, siamo in attesa che qualcuno nel governo si decida a fare avanzare anche in Italia una legge come quella francese che impegna, diciamo pure: obbliga, i supermercati a recuperare il cibo avanzato. Senza sprecarlo.
(Fonte immagini: Retail Watch)