Il miglior paese dove crescere un figlio è la Danimarca

L'Italia è soltanto al sedicesimo posto. E l'America sta peggio a causa delle discriminazioni razziali e dell'uso spregiudicato delle armi

miglior paese dove crescere un figlio

Qualità e costi dell’istruzione, tutela dei diritti umani, sicurezza dei cittadini, congedi per maternità e paternità. Questi i parametri della classifica, redatta dalla Wharton School dell’Università della Pennsylvania , che analizza ed elenca i paesi migliori dove crescere un figlio. L’Italia è solo al 16esimo posto, mentre  l’ultima in classifica è il Kazakistan. Sul gradino più alto del podio, la Danimarca.

MIGLIOR PAESE DOVE CRESCERE UN FIGLIO

I risultati del lavoro sono fondati su un’enorme mole di interviste: a oltre 20mila persone in America del Nord, Americhe Centrali e del Sud, in Asia, Europa, Medio Oriente e Africa, per un totale di 73 nazioni, è stato chiesto di valutare i propri paesi assegnando punteggi a 65 categorie di indicatori, divisi in 9 macroaree: tutela dei diritti umani, sostegno alla famiglia, uguaglianza di genere, livello di felicità, parità salariale uomo-donna, sicurezza, istruzione pubblica e sistema sanitario.

Dopo la Danimarca, al secondo e al terzo posto, Svezia e Norvegia, seguite poi da Canada, Paesi Bassi, Finlandia, Svizzera, Nuova Zelanda, Australia e Austria. Non è affatto strano che i Paesi Scandinavi, o comunque quelli dell’Europa del Nord risultino contendersi sempre i primi posti: merito del cosiddetto “modello danese”, un esempio di welfare solido e funzionante che rende possibile, per i cittadini e le cittadine del paese, di non preoccuparsi eccessivamente nella vita quotidiana, aumentando di conseguenza gli indici di felicità.

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La ricetta contiene ingredienti semplici: sistema scolastico e universitario gratuito e di altissima qualità, assistenza sanitaria di qualità gratuita per tutti; poche disparità di genere e poca criminalità, un mercato del lavoro basato sulla sicurezza dei lavoratori, flessibile ma in grado di garantire adeguate tutele per tutti e tutte con solide basi di assistenza negli eventuali periodi di non-lavoro e su una politica molto dinamica del mercato del lavoro. E poi, ancora, congedi parentali che siano davvero di sostegno alla scelta di mettere al mondo uno, o più figli. In Svezia, la seconda classificata, per legge i neo-genitori hanno diritto a 480 giorni di congedo retribuito, mentre in Norvegia, le settimane di congedo presentano una scelta opzionale tra 46 pagate a pieno stipendio o 56 pagate all’80%.

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CLASSIFICA DEI MIGLIORI PAESI DOVE CRESCERE UN FIGLIO

Medaglia d’oro dei congedi parentali, ancora, la Danimarca. Per entrambi i genitori sono concesse 52 settimane di permesso retribuito e le madri hanno diritto a stare a casa in maternità nel mese prima del parto. Senza considerare le 5 settimane di ferie che consentono ai genitori di passare del tempo con la propria famiglia, o i sussidi agli studenti e alle studentesse: un po’ più di 800 euro al mese. Non c’è da meravigliarsi che, limitando le  preoccupazioni in quasi tutti gli ambiti della vita, l’asticella della felicità si alzi considerevolmente.

Tutta altra storia rispetto alla sedicesima Italia, dove, per esempio, i giorni di congedo dedicati al neo-papà sono solo 7.  Il Belpaese non spicca: in sedicesima posizione appena due posizioni prima degli USA, penalizzati dalle tensioni razziali e gli scontri con le armi da fuoco quasi all’ordine del giorno. Cappello da somari del rapporto Best Countries al Kazakistan, seguito dal Libano, il Guatemala, il Myanmar e, infine, l’ Oman. A penalizzarli, voti bassi ottenuti  negli indicatori riguardanti la sicurezza, l’accessibilità economica, la stabilità politica e l’uguaglianza del reddito.

GENITORI E FIGLI SOSTENIBILI E SOLIDALI:

 

 

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