Sowed, l’atelier dove l’abito da sposa aiuta le donne vittime di violenza

Mai più abiti da sposa gettati nell'armadio, con spreco di denaro e bellezza. Adesso, grazie a una stylist italiana, diventano la risorsa per sovvenzionare progetti di aiuto alle donne

social wedding

Dopo la plastica, i tessuti sono la seconda causa di inquinamento del pianeta. Gli abiti, gli accessori, le scarpe e in generale tutti i prodotti della cosiddetta moda fast hanno un tempo medio di vita dimezzato, e in generale l’industria tessile inquina quasi quanto il petrolio.

Compriamo molti più capi di abbigliamento a prezzi ridicoli e li abbandoniamo troppo spesso nell’armadio in tempi record: quante t-shirt abbiamo indossato due volte e poi dimenticato? Forse il senso di colpa è attenuato dal piccolo esborso di denaro, ma che dire dei vestiti da cerimonia o di nozze?
L’abito da sposa è la fotografia plastica della moda sprecona: soldi, tempo, creatività, energie spese per un capo che ha una vita di un giorno, e poi viene lasciato a prendere polvere e intralciare le ante di guardaroba già sovraffollati. Con uno spreco enorme di bellezza e di denaro.

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SOCIAL WEDDING

social wedding
La creatrice di Sowed, Veronica Bello

Quindi, perché non dare agli abiti da sposa un’altra opportunità? Permettere a veli, pizzi, merletti e trine di vestire e rendere bella un’altra sposa nel suo giorno più memorabile, non sprecando, è stata la riflessione che ha portato alla nascita del progetto Sowed, una Onlus pensata sul modello dei Charity Shop britannici. Posti, cioè, dove si donano abiti che non si indossano più, ma ancora in ottimo stato, che poi vengono rimessi in vendita alla clientela finale dopo esser stati ricondizionati. Non solo, i vestiti usati venduti nei charity shop servono per ricavare il necessario a progetti che abbiano utilità sociale.
L’idea alla base è proprio quella di donare una seconda vita ad abiti e accessori, dimostrando che anche la moda può essere sostenibile e rispettosa dell’ambiente.

PROGETTO SOWED

Sowed, crasi ben riuscita delle parole Social e Wedding, non è solo un nome, ma una vera e propria dichiarazione di intenti: “SO” rappresenta l’anima social e vuole indicare l’impegno nel sociale, mentre “WED”abbrevia il termine wedding, matrimonio, e racconta l’intenzione di legare progetti socialmente utili al mondo dei matrimoni. La presidentessa e creatrice del progetto, Veronica Bello, dopo una laurea all’Accademia del Lusso, si è spostata a Londra per lavorare nel campo della moda inseguendo i suoi sogni: nel 2014 ha maturato la decisone finale di tornare in Italia e coniugare la sua passione per la moda con la sua voglia di far del bene e il suo spirito ambientalista.
Ha dunque fondato Sowed, un vero e proprio atelier di abiti da cerimonia dalla mission di grande impatto, sentirsi bene facendo del bene,  e dal funzionamento un po’ particolare: si impegnano a raccogliere in donazione da atelier, designer, negozi al dettaglio o privati abiti e accessori da sposa e da cerimonia e li rendono disponibili per chiunque voglia indossarli ancora a fronte di una donazione economica. Il ricavato è utilizzato per sostenere progetti di beneficenza.

Gli abiti di nozze, da uomo o da donna, gli accessori, le scarpe e persino i completi per i paggetti o i cocktail dress per le damigelle vengono archiviati con un prezzo minimo di donazione che varia in base alla data, al tessuto e alle caratteristiche degli abiti. Chi acquista conosce benissimo la finalità sociale di Sowed, e forse, come spiega la creatrice Veronica, lo sceglie proprio per quello.

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SOWED ONLUS

Sostenibilità ambientale e attenzione ai più deboli, sono questi i capisaldi dell’attività: Veronica e i suoi soci credono nella forza delle donne, tanto da volerne aiutare il più possibile, dando loro delle nuove opportunità con corsi di formazione professionale e progetti volti al reinserimento sociale, attraverso il mondo del lavoro. Donne che provengono da situazioni difficili, vittime di tratta o di violenza maschile da parte di mariti, compagni o ex-compagni. Dieci di loro sono state selezionate per un progetto di inserimento lavorativo dopo un corso come truccatrici, e il prossimo progetto è un contest per designer. La vincitrice avrà una fornitura di tessuti e il modello di pochette da viaggio selezionato sarà realizzato dalla sartoria del carcere di San Vittore, con tessuti ecosostenibili, naturali e made in Italy al cento per cento. Con il ricavato della vendita delle pochette, poi, Sowed intende finanziare ulteriori progetti per la rinascita di donne segnalate dalle case famiglia o dalle associazioni.

Dono, solidarietà e amore: chi sceglie un abito da Sowed riceve spesso anche un biglietto o una lettera da parte di chi ha donato quel capo o quel particolare accessorio. Le spose che donano augurano la stessa bellezza e la felicità a chi acquista il loro abito da sogno. E davanti agli occhi di Veronica si materializza quello che ha sempre desiderato: mettere in circolo l’amore, quello con la a maiuscola.

(Immagine in evidenza e a corredo del testo tratte dalla pagina Facebook di Sowed Onlus)

MODA SOLIDALE E SOSTENIBILE:

 

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