L’idea è buona, e in linea con l’obiettivo di risparmiare e non sprecare, sotto tutti i punti di vista, anche se bisogna fare attenzione a evidenti casi di greenwashing. Diversi marchi della moda, e catene di abbigliamento, prevedono la possibilità per il consumatore di ricevere uno sconto sui nuovi acquisti, consegnando, al momento di nuove spese, capi di abbigliamento usati e non più utilizzati.
Funziona così: si entra in uno dei negozi convenzionati, si consegnano in un sacco i vestiti usati da cedere e si ricevono in cambio buoni sconto per nuovi acquisti, in genere utilizzabili con un minimo di spesa attorno ai 30-50 euro. Il consumatore risparmia e si libera di oggetti inutili, e l’azienda vende nuovi prodotti riuscendo ad aumentare il tasso di fedeltà del suo pubblico.
In teoria tutto ciò dovrebbe tradursi in un vantaggio per il consumatore, e in una diminuzione molto forte dei rifiuti tessili. In pratica, però, le aziende che praticano questi progetti sono ancora poche, l’induzione a fare nuovi acquisti è molto alta, come il rischio di greenwashing, e c’è ancora poca trasparenza sulla destinazione dei capi usati e ritirati nei negozi.
Tra i grandi nomi che aderiscono al mercato del riciclo in tempo reale ci sono marchi molto noti e anche globali del settore dell’abbigliamento a tutto campo.
- H&M ha da tempo avviato il programma Garment Collecting (con lo slogan “La moda non merita di finire nei rifiuti) che consente di avere un buono da 5 euro, in cambio di un sacchetto di capi di abbigliamento e prodotti tessili, da utilizzare con una spesa minima di 40 euro.Tutti gli indumenti recuperato, in teoria, vengono riciclati e riutilizzati, anche attraverso vendite di prodotti di seconda mano. C’è da aggiungere che Greenpeace ha accusato H&M, Zara e Nike di inviare capi di abbigliamento non più utilizzabile nelle discariche in Africa e in Asia.
- Ovs: nei negozi di questo marchio, dal 1 luglio 2022 al 31 dicembre 2025 i clienti possono donare i loro abiti usati e in buono stato a Humana People ( l’associazione di volontariato specializzata nel sostegno alle famiglie povere che non riescono a fare gli acquisti di prodotti di abbigliamento) all’interno di una busta chiusa, preferibilmente trasparente, contenente almeno 2-3 capi. Il cliente riceverà per ogni busta consegnata un buono sconto di 5 euro che potrà spendere per acquisti di prodotti delle nuove collezioni per un importo non inferiore ai 40 euro.
- & Other Stories: nei suoi negozi si può portareun sacco con capi tessili usati, di qualsiasi marca, e in cambio si riceve un voucher del 10% di sconto su un acquisto in un negozio della rete. Il voucher è valido per 3 mesi.
- Rifò: offre un buono sconto per la consegna di maglioni in lana/cashmere usati o jeans, che vengono poi riciclati per creare nuovi capi.
- Intimissimi, ha fatto una campagna con Humana People nel corso della primavera del 2025, con la quale, previa registrazione, offriva un buono da 5 euro, in cambio di 5 capi usati di qualunque marchio ( esclusi reggiseni e parti basse),da spendere con una spesa di almeno 50 euro.
- Calzedonia. Nei suoi negozi è previsto il take bac: la consegna di indumenti usati in negozio e l’ottenimento di un voucher da spendere. In passato, Calzedonia ha anche ritirato costumi usati offrendo un voucher per nuovi acquisti di 5 euro.
- Adidas. Attraverso il programma “Choose to Give Back”, offre la possibilità di spedire i propri capi usati (di qualsiasi marca) tramite un’etichetta digitale e ricevere in cambio un credito da spendere presso i marchi partner di ThredUp.
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