
SACCHETTI SPESA BIODEGRADABILI: IL 60 PER CENTO SONO FALSI – Quando ci offrono un sacchetto per la spesa biodegradabile dobbiamo fare attenzione: in Italia, infatti, circa il 60 per cento di quelli in circolazione sono falsi. E dunque pericolosi, oltre che ovviamente realizzati a base di petrolio. Il fenomeno è talmente diffuso che Assoplastiche, l’associazione degli industriali produttori di buste bio, ha presentato un esposto alla magistratura ed è partita un’indagine a tappeto per frode in commercio, della Procura della Repubblica di Torino guidata dal pm Raffaele Guariniello.
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COME RICONOSCERE UN VERO SACCHETTO BIO? – Innanzitutto ha una scritta, “biodegradabile”, e un marchio di certificazione; poi è morbido e poco resistente e quando si avvicina a una fiamma brucia come se fosse carta. Il sacchetto bio si trasforma in sei mesi in sostanze non inquinanti per l’acqua e per i terreni. Quello falso, invece, è molto più resistente, essendo realizzato con un polietilene che resiste anche 400 anni.
La cosa più grave sta nel fatto che diversi cittadini, non riuscendo a distinguere tra il vero e il falso bio, li utilizzano normalmente nella raccolta differenziata. E una busta truccata non compostabile crea danni enormi all’intero ciclo della differenziata. Dunque: occhi aperti quando vi danno un busta presentata come bio, anche perché non è gratis.
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