Roma soffoca con il biossido di azoto (NO₂) causato dal traffico. Nel rapporto Aria Pulita per Roma di Legambiente, che ha monitorato tutti i quartieri della città tra i mesi di luglio e di settembre 2025, si contano 1.156 punti nei quali i livelli di biossido di azoto superano i 50 µg/m³, ben oltre il limite fissato dall’Unione europea (40 che scenderà a 20 entro il 2030), e quattro volte in più del tetto scolpito dall’Organizzazione mondiale della Salnità ( 10 µg/m³ ).
La causa di questo gigantesco problema, che si traduce nel rischio, per molti cittadini, di sprecare la propria salute, è tutta da collegare al traffico. E Roma, oltre alle ore record che gli automobilisti consumano negli ingorghi in città, ha anche il primato europeo per la presenza nell’aria del biossido di azoto generato dai mezzi di trasporto: soltanto Bucarest e Zagabria sono in condizioni peggiori della capitale d’Italia.
Che cosa si potrebbe fare, ora e subito? Incentivare e migliorare l’offerta di mezzi pubblici, rafforzare tutti i servizi di sharing, scoraggiare l’utilizzo dell’automobile quando non è necessario. Insomma. non bastano alcune domeniche “ecologiche”, durante le quali le macchine non possono circolare, per uscire dal girone infernale del biossido di azoto che avvelena i romani.
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