Riconversione aree industriali dismesse - Non sprecare
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Bagnoli, la grande occasione sprecata per salvare Napoli

La riconversione di ex aree industriali ha cambiato il volto di città come Torino (con il Lingotto) e di Milano (con la Bicocca-Pirelli). Solo Napoli è rimasta ferma, e si vede…

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RICONVERSIONE AREE INDUSTRIALI DISMESSE –

Bagnoli rappresenta un enorme spreco. È l’unica area industriale dismessa che, finora, non è stata riconvertita in una grande città italiana. Eppure potrebbe cambiare in modo radicale il destino di Napoli.

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I CASI DI TORINO E MILANO –

Per capirlo, basta dare uno sguardo ai quartieri, perché di quartieri si tratta, che sono sorti a Torino, nell’area del Lingotto (Fiat), ed a Milano nell’area Bicocca (Pirelli). Nel primo caso è stato creato un polo fieristico con auditorium, spazi espositivi, centri commerciali, alberghi e ristoranti. Il cartellone delle fiere di Torino, per il 2016, prevede ben 36 appuntamenti, alcuni di livello internazionale: dal libro all’arte contemporanea, dal design al cibo. Grazie a questo volano di nuova economia, Torino ha accolto lo scorso anno 7 milioni di visitatori, il doppio rispetto al Duemila, ed è diventata la quarta città italiana, dopo Roma, Venezia e Firenze, per numero di turisti.

Alla Bicocca, invece, nell’ex area industriale della Pirelli, è nato Un Polo universitario e Tecnologico (con una decina di facoltà da Economia a Medicina), la sede di Centri di ricerca strategici e di grandi imprese (Pirelli, Siemens, Deutche Bank,  etc…), l’epicentro di attività culturali con il Teatro degli Arcimboldi, il secondo in città dopo la Scala, e l’Hangar Bicocca, primo spazio espositivo milanese per l’arte contemporanea. Inoltre la Bicocca è un quartiere residenziale, con edilizia pubblica e privata, e 300mila metri quadrati di spazi verdi e servizi pubblici. Una Milano bis, insomma.

RICONVERSIONE AREA INDUSTRIALE BAGNOLI –

Il Lingotto e la Bicocca, Torino e Milano, due esempi in Italia del valore e delle potenzialità di un’efficace riconversione urbanistica.  Due grandi fabbriche che tornano a vivere, sotto nuove sembianze. Due operazioni urbanistiche maturate negli anni Ottanta, quando anche a Bagnoli il destino della sua fabbrica siderurgica era segnato. Peccato che Napoli, solo Napoli, sia rimasta ferma, e speriamo che dopo la decisione di Matteo Renzi di impegnare il governo in prima linea nella riconversione della zona, finalmente sia la volta buona per vedere anche a Napoli la rinascita di una fabbrica.7

(Fonte immagine: L’Espresso napoletano)

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