Palermo: sui muri spuntano Manzoni, Prévert, Alfieri e Gibran. Contro il degrado

Venti fogli scritti fitti a mano sui muri scrostati delle viuzze del quartiere, che parlano di amore, vita, bellezza. E con uno scopo: combattere l'assenza di cultura e senso civico. E far rifiorire la Vucciria

poesie contro il degrado

I muri sono giganteschi fogli bianchi. Ci si può scrivere, si possono sporcare, stropicciare, incollare poster, rovinarli. O renderli la cornice ideale per la bellezza in versione urbana.

Come succede a Palermo, nel quartiere dello storico mercato della Vucciria, purtroppo zona di degrado,microcriminalità, palazzi abbandonati e intere strade coperte da immondizia, o addirittura resti di auto rubate e bruciate, i cui muri sono  stati tappezzati di fogli stile poster con poesie di Gibran, Prévert, Alfieri e altri poeti di tutti i tempi.

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POESIE CONTRO IL DEGRADO

L’idea di combattere il degrado con la poesia e la cultura è venuta a Paolo Caravello, artista, fotografo ed artigiano, proprietario della bottega Alab “Bucciria” molto legato al quartiere del mercato, che ha iniziato ad andare in giro per le sue strade e i suoi vicoli incollando sui muri fogli di carta artigianale scritte a mano con su le più belle poesie di tutti i tempi, portando cultura e bellezza come antidoto allo squallore del degrado.

La speranza è che tale iniziativa venga recepita non solo dagli appassionati del quartiere, ma anche dai residenti, che possano quindi replicarla.

Veri e propri manifesti su carta che parlano di amore e vita, una scommessa da affiggere sui muri scrostati di un posto che corre il rischio di sgretolarsi come l’intonaco dei suoi muri, a partire dal tessuto sociale, sempre più a rischio poiché l’offerta culturale è pressoché assente.

poesie contro il degrado

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POESIE SUI MURI DELLA VUCCIRIA

Ed è proprio quella la scommessa di Paolo e degli altri artigiani che hanno deciso di aprire botteghe nel quartiere nonostante le mille difficoltà. In effetti, l’accoglienza dell’iniziativa non è stata entusiasta: alcune poesie sono state strappate, ma Paolo non si arrende, e va avanti, chiedendo a tutti gli abitanti del quartiere, i passanti, gli avventori della vita notturna della Vucciria  di fare altrettanto per rendere più bello il quartiere e per ricordare il valore della cultura. Solo l’unione tra cittadini e il senso civile portano cambiamento, tanti piccoli gesti che insieme possono cambiare le cose.

In effetti la Vucciria, storico quartiere del capoluogo ritratto anche in una celebre opera del maestro Renato Guttuso, può essere il simbolo e il volano della voglia di cambiamento dei cittadini di Palermo, lasciandosi alle spalle il degrado, la criminalità, i rifiuti e le facciate cadenti dei palazzi in stato di abbandono.

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