Pesticidi tossici per le api: sono vietati in tutta Europa, ma si continuano a fare deroghe

La Romania è al centro di una procedura d'infrazione per aver concesso deroghe proibite, ma anche l'Italia cerca di aggirare le norme europee

Il colore dei rumori

La battaglia per proteggere le api dall’uso invasivo dei pesticidi che ne mettono a rischio la sopravvivenza, in Europa sembra non finire mai. Gli insetticidi tossici a base di di neonicotinoidi sono vietati in tutti i paesi dell’Unione dal 2013, ma da allora si sono moltiplicate, in tanti stati europei,  le deroghe per trattare piante molto frequentate dalle api (mais, girasole e altre colture) con pesticidi dannosi. Ne hanno approfittato paesi anche (in teoria) green come  Belgio, Bulgaria, Croazia, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania, Slovacchia e Finlandia, arrivando fino a 200 deroghe approvate. Poi nel 2023 una nuova stretta a livello di Unione europea:  una  sentenza della Corte di Giustizia europea ha stabilito che nessuna deroga è possibile e le api vanno protette dai pesticidi.

A questo punto, ufficialmente la Romania ha fatto orecchie da mercante, e ha continuato a concedere deroghe, fino a quando non è stata aperta a Bruxelles, nel 2025, una procedura di infrazione nei suoi confronti. Ma in realtà, anche se in modo meno plateale rispetto al governo di Bucarest, ci sono altri paesi europei che tentano di aggirare il divieto scolpito dalla Corte di Giustizia e dalle norme di portata europea.

Come nel caso dell‘Italia, che nel 2025 ha richiesto, e a volte ottenuto, autorizzazioni di emergenza per l’uso di specifici pesticidi, come il sulfoxaflor,  molto tossico tossico per le api. In questo modo di fatto è stata aggirata la sentenza della corte e la normativa europea che, tra l’altro, l’Italia, insieme ad altri sei paesi europei, intende rivedere, con una formale richiesta presentata alla Commissione Europea di riattivare la procedura per gli usi essenziali dei pesticidi vietati.

Leggi anche:

Vuoi conoscere una selezione delle nostre notizie?