Perché non si mette il miele nell’acqua bollente

Le sostanze benefiche che contiene si deteriorano se esposte a temperature superiori ai 35 gradi. E così sprechiamo le qualità del miele

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Se vi piace il miele e volete sfruttare al massimo le sue diverse qualità benefiche, non usatelo mai direttamente nell’acqua bollente per dolcificare un tè, una tisana, un infuso, un caffè. In modo inconsapevole lo state sprecando, in quanto se il miele viene immerso in un liquido molto caldo, gran parte delle sue qualità tendono ad azzerarsi.

Il miele, infatti, è spesso utilizzato come alternativa allo zucchero raffinato, decisamente controindicato per i potenziali danni che produce. Ma l’abitudine a dolcificare le bevande con il miele è collegata anche alle sue capacità curative e antibatteriche, che risalgono ad alcuni enzimi contenuti in questo alimento, come la glucosio ossidasi.

Una volta che il miele entra in contatto diretto con l’acqua bollente, a una temperatura superiore ai 35 gradi, accade che la glucosio ossidasi si deteriora, e lo stesso fenomeno riguarda le vitamine B e C, che supportano il sistema immunitario e mettono l’organismo al riparo, per esempio, dai malanni di stagione, diventati più frequenti anche in primavera ed estate in seguito ai ricorrenti sbalzi termici che l’organismo non è in grado di gestire al meglio. Se poi l’acqua bollente ha una temperatura attorno ai 40 gradi, l’azione curativa e lenitiva del miele viene completamente azzerata.

Conclusione: quando usate il miele per dolcificare bevande bollenti, lo state sprecando. Ma allora come si fa a non rinunciare al miele quando si sorseggia un infuso o un tè caldo per calmare la gola irritata proprio grazie alla sua azione lenitiva? La famosa indicazione di bere una tazza di latte caldo con il miele in caso di sinusite, tosse e mal di gola, non ha più valore? La soluzione potrebbe essere di dolcificare la bevanda bollente senza aggiungere il miele nella tazza, e mangiarne un cucchiaino direttamente, prima di bere il vostro elisir anti-influenzale a piccoli sorsi e con estrema lentezza. In questo modo, oltre ad avere salvato le sostanze curative contenute nel miele, ne avrete conservato il sapore e la dolcezza, altre vittime dell’acqua troppo calda.

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