Farmaci generici: sono i medici a boicottarli. E lo Stato ci rimette un miliardo di euro l’anno

In Germania, grazie alla vendita dei generici, la spesa sanitaria pubblica è diminuita del 6 per cento. In Italia invece la quota di mercato dei generici è appena al 14 per cento perché i medici non li prescrivono.

MEDICI E FARMACI GENERICI –

C’è una domanda alla quale nessun ministro della Sanità si è mai degnato di rispondere: perché l’Italia è il paese europeo con il più basso consumo di medicinali generici? Stiamo parlando, ricordiamolo, di farmaci che hanno gli stessi principi attivi di quelli griffati e quindi producono gli stessi effetti terapeutici. Sono uguali, con l’unica differenza che costano circa il 60 per cento in meno. Un taglio dei costi che farebbe molto bene alle famiglie e innanzitutto alle casse dello Stato: ma in Italia non si riesce a fare. La quota del mercato dei generici è ancora molto bassa, non supera il 14 per cento, meno di un terzo del 50 per cento di Germania e Olanda, e lontanissima dall’85 per cento della Gran Bretagna. In Germania, per esempio, essere riusciti ad arrivare ad un mercato duale, diviso cioè in parti uguali tra medicinali griffati e generici, ha significato un risparmio sulla spesa sanitaria complessiva del 6 per cento. Un bel risultato.

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PRESCRIZIONE FARMACI GENERICI IN ITALIA –

Dunque, tornando alla domanda “Perché in Italia non è possibile vendere i generici come in tutta Europa?”, una risposta arriva da una ricerca realizzata dalla società bolognese Nomisma. In pratica, ecco il dato di fondo: sono i medici che con le loro prescrizioni non accettano la vendita dei generici. E poiché né in Germania né in Inghilterra possiamo pensare che i medici siano matti e prescrivano medicinali inefficaci per la cura dei loro pazienti, la conclusione di Nomisma ci porta a dire che i medici italiani semplicemente boicottano di fatto i generici per cedere alle pressioni delle lobby farmaceutiche che non vogliono modificare gli equilibri del mercato. Qui sta il punto. E qui dovrebbe intervenire la politica, con autorevolezza e con efficacia, per rendere il mercato più libero, più trasparente, e allinearlo ai valori degli altri paesi dell’Unione europea.

VENDITA FARMACI GENERICI IN ITALIA –

Lo studio di Nomisma ci dice anche quanto potrebbero risparmiare gli italiani se si riuscisse a vendere farmaci generici in quantità simili a quelle degli altri paesi europei. Si tratta di un risparmio di 1,4 miliardi di euro per le tasche dei privati, e 1,1 miliardi di euro per il bilancio pubblico. Tra l’altro, nella ricerca di Nomisma compare un altro dato interessante: il 90 per cento dei consumatori conosce i generici e le loro caratteristiche. Quindi la decisione è tutta nelle mani dei medici.

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