Le cuffiette di Nonna Ivana: cento copricapo di stoffa per il personale del reparto Covid-19

A quadri, a righe, con i fiori o gli orsetti: i tessuti per le cuffiette arrivano da vecchie lenzuola, camicie e pigiami dismessi. Le ha cucite tutte Nonna Ivana, valigiaia in pensione e mamma di una dottoressa del reparto ad alta intensità dell'Ospedale di Varese

le cuffiette di nonna ivana per medici e infermieri

Cento cuffiette di stoffa da donare a medici e infermieri del reparto di medicina ad altà intensità dell’Ospedale di Varese, per sostituire i fastidiosi copricapo plastificati in dotazione. Li ha cucite a macchina, con estrema attenzione ai dettagli, Nonna Ivana, ricavando la stoffa da vecchie lenzuola, strofinacci lisi e alcuni pigiami dismessi. 

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LE CUFFIETTE DI NONNA IVANA PER MEDICI E INFERMIERI

L’emergenza Coronavirus Nonna Ivana l’ha vissuta in prima persona, tramite i racconti della figlia Maura, dottoressa proprio nel reparto dedicato ai pazienti ricoverati per la sindrome da Covid-19: turni massacranti, con addosso abiti protettivi per molte ore al giorno e cuffiette copricapo particolarmente fastidiose, di materiale plastico e poco traspiranti. 

Così, la dottoressa Maura Lucchini, geriatra in servizio al reparto di alta intensità dell’Ospedale di Varese per seguire i suoi pazienti durante i ricoveri, lo ha raccontato a sua madre, valigiaia in pensione, pensando di copiare il modello delle cuffiette chirurgiche delle sale operatorie per cucire cuffiette più confortevoli. 

Nonna Ivana, che abita nell’appartamento al piano di sotto della figlia e dei nipoti di 8 e 15 anni, non ci ha pensato due volte: rapido giro di ricognizione negli armadi e macchina da cucire in funzione. In pochissimo tempo sul tavolo erano confezionate ben cento cuffiette di stoffa più disparata: in cotone a quadri, a righe, con i fiorellini, alcune addirittura con gli orsetti. 

Un modo per donare un sorriso a medici e infermieri sottoposti a ritmi di lavoro pesantissimi e stress e fatica non indifferenti.

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CUFFIETTE IN STOFFA PER REPARTO CORONAVIRUS

 La dottoressa Lucchini le ha immediatamente portate in reparto, donandole a tutti i colleghi e le colleghe, che hanno apprezzato moltissimo il gesto dolce e altruistico della signora Ivana. Soprattutto, come afferma in un’intervista a Varese News .

Da quando è iniziata l’emergenza pandemia Nonna Ivana, solitamente molto presente nella vita della figlia e dei nipoti, si è chiusa in casa senza alcun contatto con il resto della famiglia, abbastanza esposta al rischio per via dell’impegno in ospedale della dottoressa. Alla spesa pensano le sue due figlie, lasciandogliela dietro la porta, non sottovalutando mai i rischi e la pericolosità della pandemia. Persino adesso, con la fase 2 iniziata, in reparto non abbassano la guardia. Nonostante abbiano chiuso altri reparti ad alta intensità, e dimesso tutti i pazienti ricoverati, l’attenzione resta alta. Con la differenza, però, che almeno i medici e gli infermieri non avranno più prurito e i capelli costantemente in disordine per colpa delle cuffiette monouso. Tutto questo grazie a Nonna Ivana, che con poco sforzo, in pochi giorni e con materiali recuperati si è adoperata per un gesto importante.  Un capolavoro di altruismo, creatività e riciclo per fare fronte alla fase due dell’emergenza Covid-19, uno dei tanti bei racconti di un’Italia che sa reagire e impegnare talenti e abilità nell’aiutare gli altri. 

(Immagine in evidenza tratta da Varese News // Photocredits: Varese News)

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