Interventi alla schiena: più della metà sono inutili

I dati raccolti in uno dei migliori Centri in Italia per questi problemi di salute. Uno spreco assurdo, confermato anche da una ricerca americana

Radiofrequenza pulsata contro il mal di schiena
Roberto Bassani è uno dei medici più autorevoli e competenti nell’universo dei problemi alla schiena, che spesso portano i pazienti dritti in camera operatoria. Anche quando non è necessario, con uno spreco enorme di salute, di tempo e di soldi. Bassani lavora in prima linea in questo settore, come responsabile dell’Unità di Chirurgia Vertebrale dell’Irccs Galeazzi Sant’Ambrogio di Milano, uno dei centri di alta specializzazione, dove ogni anno vengono operati alla schiena (per diversi tipi di patologie) oltre mille pazienti.
Fornito della necessaria professionalità, Bassani ha raccolto, per anni, i dati relativi ai pazienti che vengono operati nella sua Unità, e ha scoperto due cose, entrambe gravissime. La prima: nel 70 per cento dei casi si tratta di revisioni, ovvero di secondi interventi dopo che la prima operazione non ha risolto il problema, anche perché molto spesso era inutile. La seconda scoperta fatta grazie allo studio di Bassani è ancora più incredibile: la maggior parte dei pazienti era stata operata senza che ci fosse un’indicazione a farlo, ovvero aveva subito un intervento chirurgico comunque non necessario. Per incompetenza o per sete di denaro. La chirurgia alla schiena, secondo Bassani, dovrebbe essere riservata solo a quei casi in cui c’è una vera necessità, dopo aver esaurito le alternative terapeutiche non chirurgiche. <Bisogna operare meno e meglio, solo quando serve> ha dichiarato con estrema ed efficace sintesi Bassani in una intervista concessa al Corriere della Sera.
D’altra parte, lo studio fatto a Milano non fa altro che confermare quanto scoperto e denunciato da diverse ricerche sulla necessità o meno degli interventi alla schiena, non solo in Italia, ma nel mondo. Uno studio che ha fatto scuola è quello dell’American College of Physicians e della British Medical Journal: una grande percentuale di interventi chirurgici alla schiena potrebbe essere evitata con una diagnosi accurata, trattamenti conservativi e approcci multidisciplinari. E fino al 40-50% degli interventi chirurgici alla colonna vertebrale potrebbero essere evitati con un approccio meno invasivo. La ricerca risale al 2015, ma da allora, purtroppo, la situazione e lo spreco legato agli interventi inutili per i problemi alla schiena, non hanno fatto altro che peggiorare.

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